L’hanno accusato di essere solo un piccolo esperto della mancia, dagli 80 euro elargiti per una vecchia campagna elettorale ai 500 euro promessi ai diciottenni in vista delle amministrative della prossima (tarda) primavera. Invece il bugiardissimo Renzi è un vero professionista della mancia. E la Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti, diventerà il suo braccio operativo nell’elargizione di denaro in cambio di consensi elettorali, di sostegno, di un’attività da movimento d’opinione a suo favore.
Perché la Cdp non si occuperà più di grandi investimenti nelle strutture strategiche del Paese. Non sarà una sorta di “Fondo sovrano” italiano per contrastare le grandi manovre dei Fondi di altri Paesi. D’altronde l’Italietta renziana non ha una dimensione internazionale, non ha strategie di grande respiro. Non deve competere e confrontarsi sui grandi scenari. Deve soltanto sopravvivere, arrangiarsi. E garantire la rielezione della banda che sgoverna il Paese.
La Cdp sarà la fornitrice di mancia ai piccoli imprenditori, li aiuterà nelle piccole vicende quotidiane, nelle iniziative all’estero purché irrilevanti. Favorirà la partecipazione a Fiere e Saloni commerciali che stanno perdendo fascino ed utilità. E poi Cdp servirà per facilitare la dismissione del patrimonio immobiliare. In questo modo si garantirà ossigeno agli Enti locali virtuosi. Virtuosi non perché hanno i conti a posto, ma perché sono schierati con il premier. E non importa se le dismissioni non sono una boccata d’ossigeno ma soltanto una sniffata di coca. Non risolvono i problemi, anzi li aggravano. Ma, nel frattempo, garantiscono consensi. Ed è quello a cui deve servire la nuova Cdp. Anche per quanto riguarda l’attività legata agli investimenti nelle infrastrutture. Si premieranno i territori che votano bene, che scelgono di farsi amministrare dai renzini e dalla renzine. Sempre pensando in piccolo, al quotidiano. Poco importa se Bankitalia ha criticato l’economia del Paese basata su piccole imprese che non sanno o non vogliono crescere. Su piccole imprese che non investono e che diventano sempre meno competitive. A Renzi basta che sappiano chi ringraziare e chi votare. Tutto il resto riguarda solo i Paesi che vogliono avere un ruolo internazionale.