C’è una polemica che avanza sullo scenario politico napoletano. Claudio Velardi, già spin doctor di D’Alema e dei Ds, in una lettera pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno di Napoli ha espresso dubbi e riserve circa l’attuale strategia utilizzata dall’amico storico Antonio Bassolino. E già che c’è ingaggia una furibonda polemica con i socialisti che sembrerebbero intenzionati a candidare l’oncologo Antonio Marfella.
Claudio Velardi è amico storico di Bassolino, di cui per un mese – anni fa – è stato anche assessore alla cultura. Velardi è uomo che, oggi defilato, ha contribuito a scrivere pagine importanti della sinistra italiana. E se è per questo anche della destra e non senza polemiche. È nella posizione di poter dare consigli (o comunque in tal posto si ritiene), forse non richiesti, al Viceré. E lo fa in una lettera che è stata pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno di Napoli. Una lunga e ficcante missiva, piccante in molti dei suoi passaggi. Tipo quando rimprovera a Bassolino d’essere un vecchio brontolone: “C’è parecchio che non quadra nella strategia di Antonio Bassolino. Le due famose paroline («mi candido») postate una quindicina di giorni fa, erano chiare, ancorché tardive. «Mi candido»: non solo e non tanto alle primarie, ma a sindaco di Napoli. Cioè anche indipendentemente dall’andamento dello sfiancante dibattito interno al Pd. «Sono uomo delle istituzioni, appartengo a Napoli e non al Pd». Benissimo, e dunque gambe in spalla e via alla lunga e impegnativa scalata. Ma allora perché da quel giorno ti lamenti tanto, caro Antonio, per gli interventi della Serracchiani e di Guerini, per il minacciato cambiamento di regole, per il possibile spostamento di date delle primarie? Se giochi la tua partita dentro la città, da uomo delle istituzioni, puoi tranquillamente fregartene del Pd e delle sue convulsioni. Se ci sarà spazio per competere nelle primarie, lo farai. In caso contrario, devi solo individuare modi e forme per correre per conto tuo”. E ancora insiste (infilando una zeppata tremenda al Psi): “Se invece la partita intendi giocarla nel tuo partito, allora hai sbagliato ad annunciare la discesa in campo, essendo peraltro l’unico ad averlo fatto (salvo il grottesco annuncio dei socialisti, una volta alfieri della civiltà moderna, pronti ora a candidare lo stregone della finta terra dei fuochi), mentre gli altri possibili contendenti interni al Pd aspettano, tergiversano, valutano, cercano il papa straniero, Maradona, il tecnico, l’esterno, il competente, il perbene, il civile e via autodistruggendosi. Pratiche discutibili: ma è la politica, baby”.
A proposito dei socialisti, Marfella ha già replicato a Velardi bollandolo quale “esperto in maglioncini colorati”. La bagarre vera è dietro, sullo sfondo del macrotema chiamato Terra dei Fuochi. Che è cosa troppo lunga da poter spiegare in poche righe e per cui occorre riaggiornarsi.
@barbadilloit