“La Francia rialza la testa. Siamo il primo partito di Francia”: il leader del Front National, Marine Le Pen, ha così commentato le prime stime che vedono la fiamma transalpina il movimento più votato in testa in sei regioni e il più votato in tutto il paese.
“Nulla potrà fermare la profonda volontà del popolo”: per Marina Le Pen questa primo turno segna l’avanzata di una proposta politica sovranista che è sempre più apprezzata dai francesi. Secondo i primi exit polo il Front National è il primo partito di Francia alle regionali con il 29,5%, seguito dai Rèpublicains di Nicolas Sarkozy con il 27% e dai socialisti con il 23%.
Marion Le Pen in testa nelle regionali di Provenza-Costa Azzurra
“42% dei voti al primo turno, Grazie!”: Marion Le Pen-Marèchal su Twitter ringrazia gli elettori , dopo l’ottimo risultato alle regionali francesi nella regione Provence-Alpes-Cote d’Amur, dove è candidata governatore. Per la giovane Le Pen “Le vieux système est mort” (“Il vecchio sistema è morto”).
Repubblicani in testa a Parigi
Nella regione della capitale, Ile-de-France, invece, in testa c’è il candidato sarkozista Valèrie Pècresse dei Rèpublicans al 30,5% dei voti davanti al socialista Claude Bartolone (25,4%) e il candidato del Front National Wallerans de Saint Just (18,75).
Le reazioni italiane
Se la sinistra si trincerà dietro una valutazione del “pericolo” del Fn (Arturo Scotto di Sinistra e Libertà), Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Mario Borghezio e Barbara Saltamartini hanno elogiato la prova del Front National. Il commento di Salvini della Lega Nord: “Grande Marine, cambia la Francia. Cambieranno anche Europa e Italia: più sicurezza e più lavoro”. Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “Con Marine Le Pen ha vinto il popolo francese e inizia il riscatto di tutti i popoli d’Europa. La vittoria del Front National, oggi primo partito di Francia, è un terremoto per la politica europea e una clamorosa bocciatura della Ue tramutata in un comitato d’affari, di lobbisti e usurai e incapaci di dare risposte al dramma della crisi economica, all’emergenza sicurezza e ai grandi eventi storici che stanno segnando la nostra epoca”.
Il Corriere della Sera: “Il voto al Fn non è di protesta, ma frutto di una egemonia”
Stefano Montefiori scrive sul quotidiano di via Solferino: “Il costante progresso elettorale del Fn non è solo il sintomo francese del populismo becero che affligge tutte le democrazie occidentali. Chi vota Marine Le Pen, sua nipote Marion e gli altri candidati frontisti lo fa per adesione a una visione del mondo che è ormai centrale nel discorso pubblico francese. Una visione che si nutre dei contributi di intellettuali e polemisti non certo ai margini ma anzi oggi tra i più seguiti, da Alain Finkielkraut a Michel Onfray (talvolta loro malgrado). Il Front National è difesa dell’identità nazionale, rifiuto dell’universalismo, lotta epocale e «di civiltà» magari non contro i singoli musulmani, ma di sicuro contro l’Islam. Valori discutibili ma valori, non ritocchi fiscali o fredda amministrazione dell’esistente”.
La reazione dei socialisti: si ritirano nelle regioni dove Marine e Marion sono in testa
I socialisti fanno un passo indietro nella speranza di rianimare un asse repubblicano con i sarkozisti: il segretario nazionale ha annunciato il ritiro dei candidati dal regioni dove Marine e Marion Le Pen sono in testa al fine avere al secondo turno uno scontro tra Fn e Repubblicani.