Si infiamma la contesa diplomatica tra Turchia e Russia. Oggi a Mosca il vice ministro della Difesa, Anatoli Antonov, ha accusato i vertici politici di Ankara di fare affari con l’Isis.
“Il presidente turco Erdogan “e la sua famiglia” nonché “le più alte autorità politiche” della Turchia “sono coinvolti” nel “business criminale” del traffico illecito di petrolio proveniente dai territori occupati dall’Isis in Siria e in Iraq: questa la denuncia di Antonov che ha quindi definito la Turchia “il consumatore principale di questo petrolio rubato ai proprietari legittimi della Siria e dell’Iraq”.
I numeri dell’intervento russo anti contrabbando di petrolio
Gli alti militari russi hanno confermato che i loro raid hanno distrutto “32 raffinerie di petrolio, 11 impianti petrolchimici, 23 complessi per il pompaggio del petrolio e 1.080 autocisterne”, dimezzando in due mesi i profitti dell’Isis provenienti dal greggio.
@barbadilloit