Arriva domani nelle sale cinematografiche «La isla minima», un film thriller spagnolo dello scorso anno che finalmente è stato tradotto e diffuso in Italia. Una pellicola di grande livello, dove il regista Alberto Rodriguez mescola con mano sapiente i generi giallo, noir, thriller e action-movie, con alcune scene adrenaliniche girate lungo i canali del delta del Guadalquivir.
Se la trama è avvincente, la regia solida e azzeccati gli interpreti principali (Javier Gutiérrez e Raúl Arévalo, due poliziotti mandati da Madrid nel sud della Spagna per indagare su un probabile serial killer di ragazzine), i veri punti di forza del film sono due: gli splendidi scenari dell’Andalusia meridionale, dove il Guadalquivir sfocia nell’oceano Atlantico dando vita a un’enorme area paludosa simile al delta del Po; e la ricostruzione storica. La vicenda è infatti ambientata nel 1980, in una Spagna appena uscita dalla dittatura franchista e non ancora esplosa nella movida degli Anni Ottanta, che la renderà meta del turismo europeo e fulcro della cultura mediterranea.
E i due protagonisti non potrebbero essere più differenti: un giovane poliziotto democratico che crede nella Spagna del futuro e un disincantato sbirro di mezz’età, reduce della polizia politica franchista e depositario di un oscuro segreto. Saranno costretti a mettere da parte le loro divergenze per risolvere la caccia al serial killer responsabile della scomparsa di molte adolescenti, delle quali nessuno sembra interessarsi. Un noir mozzafiato tra paludi e risaie, lo sciopero dei lavoratori locali e il traffico di droga.
Il film ha vinto 10 premi Goya, tra cui miglior film e miglior regia, insieme al premio speciale della Giuria e al miglior attore protagonista al festival di San Sebastian; e ha riscosso un grande successo di pubblico in Spagna e in Francia.
(in collaborazione con la pagina Facebook Trama Nera)