Carmen Llera Moravia non sale sulla Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, Umberto Eco e c. Non solo. Punzecchia l’allegra compagnia con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera (stranamente non ripresa dai soliti blog o magazine ben informati). Non solo. Irride il politicamente corretto di chi si trincera dietro una presunta “incompatibilità antropologica”. Non solo. Conferma di rimanere con Bompiani. Non solo. Spiega che discriminare la cultura secondo le appartenenze politiche, di questi tempi, è pratica modesta, se non risibile. Non solo. Ribadisce che l’opera omnia del prima fascista e poi antifascista Alberto Moravia continuerà ad essere appannaggio della Bompiani…
Dopo aver pubblicato l’articolo di Pietrangelo Buttafuoco sul Fatto, la lettera di Marina Berlusconi al Foglio, ecco il nuovo intervento di Carmen Llera che rompe gli schemi e rende di colpo obsoleti gli schieramenti dell’ultimo ventennio italiano. Non ci sono dunque buoni contro cattivi, liberi scrittori contro sudditi, ma due iniziative editoriali. Una nuova e una accorpata nella grande Balena Mondazzoli. Insomma “buona navigazione” al gruppo di Teseo, ma per favore risparmiateci i soli sermoni antiberlusconiani e se avete argomenti, spiegateci davvero, senza frasi fatte, cosa significa affermare una “incompatibilità antropologica” con un management editoriale che finora ha pubblicato di tutto, dal Libro nero del comunismo a Veltroni, Bertinotti, D’Alema, fino alle storielle dei narratori-epici con il nome collettivo, amati dall’estrema sinistra (che stranamente restano al caldo con il Biscione…).