Matteo Renzi ha una bella gatta da pelare. Antonio Bassolino si presenta alle primarie e reclama il rispetto del regolamento che ha sancito la vittoria del nuovo corso rottamatore. Alla prima uscita da candidato in pectore, ha tenuto bassi i toni, aprendo persino “alle forze emarginate da De Magistris”. Che, a sua volta, continua sulla via giudiziaria e se la prende, anche lui, con il governo per il commissariamento dell’area industriale di Bagnoli e parla, apertamente, di golpe istituzionale ai danni del Comune di Napoli.
Il ritorno del Viceré Bassolino ha intossicato il fine settimana di Renzi. S’è prodigato, il premier, a sottolineare la distanza siderale tra lui e il vecchio corso. Ha sciolto persino la prezzemolina Debora Serracchiani che, dal lontano Friuli, ha tuonato contro la discesa in campo dell’ex governatore della Regione Campania mettendo in fila impicci burocratici e attirando su di sè le ire di più d’un parlamentare campano. Il caso Bassolino è tosto. La base ce l’ha ancora, a differenza della schiera della Fonderia – Picierno, Migliore e gli altri – che non hanno avuto il tempo, evidentemente, di costituirsene una solida da cui partire alla disfida, a singolar tenzone, contro i vecchi capi. De Luca docet, in fondo. E un De Luca bis è quello che si vuole evitare a Roma. Però da San Giovanni a Teduccio, dove è apparso pubblicamente, Bassolino ha inviato messaggi distensivi e di pace. Persino a De Magistris. Se da un lato si dice pronto a recuperare “le forze politiche che l’hanno sostenuto e poi da lui sono state emarginate” dall’altro si dichiara disponibile a un’analisi serena che riparta dalla valutazione obiettiva di ciò che è stato fatto, positivo o negativo che sia. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, Bassolino ha preteso serenità anche dai mammasantissima del Partito democratico: “Le regole non si cambiano in corso d’opera. Se si volevano regole diverse bisognava farlo mesi fa. Il Pd sta messo male a Napoli, molto male, non aggiungiamone altro e facciamo primarie serie. Da Roma serve rispetto per questa città”. In soccorso, la minoranza Pd che ha avvertito i Rottamatori di una verità lapalissiana: più gli date contro, meglio riuscirà la sua campagna elettorale.
Nel frattempo, De Magistris annuncia ricorso contro il codicillo nella legge Sblocca Italia del governo che prevede il commissariamento dell’area industriale di Bagnoli. “Ci troviamo di fronte a quello che politicamente definisco una vera e propria usurpazione della sovranità popolare e della democrazia rappresentativa”. Nel mirino dell’ex pm “un intreccio pubblico-privato” che violerebbe la trasparenza e che lo induce a parlare, nemmeno troppo velatamente, di “golpe istituzionale” architettato contro la città di Napoli.
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