Cronache partenopee per conoscere l’Italia dei nostri giorni dall’osservatorio costituito dal Vesuvio e dintorni
Convenzionalmente diamo a quella di oggi l’onore d’essere la data in cui iniziò la campagna elettorale napoletana. A primavera, lo sanno tutti, Napoli affronta il voto amministrativo ma s’è già cominciato da tempo a battagliare. Però non portiamola troppo per le lunghe e cominciamo a scrivere il diario partendo da quello che è accaduto nelle scorse ore: un presidente dell’assemblea campana in ospedale, i grillini a okkupare e De Luca, sornione e beffardo, incassa una rapida approvazione dell’ordine del giorno. In consiglio regionale è successo un bel po’ di casino. Dice che i consiglieri del Cinque Stelle hanno occupato i banchi della presidenza e, secondo the governor De Luca, avrebbero addirittura impedito la commemorazione delle vittime francesi, accecati e com’erano dall’odio giustizialista rinfocolato dalle ultime inchieste. Manco per l’anticamera del cervello, smentisce Valeria Ciarambino capogruppo del M5S, che allontana dai suoi ogni sospetto di insensibilità nei confronti della tragedia di Parigi e anzi rilancia: De Luca se n’è scappato perchè aveva paura di noi e di parlare del fatto della sanità e dell’acqua che lui vuole privatizzare alla faccia di padre Alex Zanotelli, che ha lasagnato lo sceriffo acquajuolo di Salerno. L’acqua diventa importante e fondamentale, il M5S riparte nella corsa a Napoli da dove aveva lasciato, cinque anni fa, come riporta il “trailer” elettorale del 2010.
E mentre l’acqua scorre, si sono invocati i carabinieri in Regione e la presidente del consiglio Rosetta d’Amelio ha marcato visita in ospedale. E intanto De Luca regge, incassa e va avanti, la Ciarambino puntella l’opposizione (in solitaria grillina?) e il Pd vive un giorno in più. Per ora.
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@barbadilloit