Due sono i colpi messi a segno dal terrorismo, anzi tre: scannare, spaventare e sfregiare l’Islam che – religione di Dio, il Clemente, il Misericordioso – nel sentimento di tutti, in Occidente, diventa un buio marchio di morte.
Tre colpi, dunque, e il più inaspettato regalo: il sabba degli sciacalli. Ogni tragedia ha il suo sottotesto e la politicuzza trova un’affinità maligna. Come Piscicelli rideva al caldo delle lenzuola all’idea di fare affari dopo il terremoto a L’Aquila, così la destra da Bar Sport, davanti alle stragi islamiste, si sente sciogliere l’acquolina in bocca. Pensa solo al pallottoliere elettorale.
Certa destra, neppure semplicemente xenofoba, ma già nella sua infarinatura liberale, fa del Bar Sport il servo di scena. La destra che ci tocca in sorte, figlia della stagione di George W. Bush, non è certo la ruggente Onda Blu di Marine Le Pen e non è quella di Vladimir Putin che nel far guerra in Siria, allo stesso tempo, tutela i cittadini musulmani di Russia quando – con l’orgoglio dei piedi scalzi – inaugura la più grande moschea di Europa.
I tagliagole sono bestemmiatori dell’islam. Fino a quando non sarà chiaro ciò non ci sarà speranza di vincere contro di loro. È doppiamente vero che il terrorismo è il primo nemico dell’islam. Ed è tre volte vero che la carambola d’odio va a concludersi nel gioco delle parti. In uno sfolgorio di stelle, strisce e tricolori, in un tweet, ho visto questo collage: il Corano e poi ancora il Corano. Nel primo, questa didascalia: “Questo è il libro dell’Islam”. Nel secondo, un’altra indicazione: “Questo è il libro dell’Isis”. A sovrastare la spiritosa grafica, questo strillo: “Trovate le differenze!”.
Tutti i colpi vanno a segno. Dio mi perdoni se, adesso, mi faccio tramite di una profanazione. Ho visto disegnato un maialino con il Corano in mano per fargli dire questa battuta: “E’ tutta merda quella stampata qui”. L’ho visto ancora su twitter, con la frase in inglese, opportunamente postato e arrivatomi a strascico tra gli rt di un importante politico liberale, molto radicale e molto bushista che con questa schiuma ci campa. E ci fa ricca la bottega.
All’opposto della Tradizione non c’è più la sinistra ma la destra del Bar Sport e il fanatismo che fa di Dio un’ideologia. A far strame del Sacro, infatti, concorre sia chi – sostituendosi al Giorno del Giudizio – semina la morte, sia chi confonde l’odio per la rabbia e l’ignoranza per l’orgoglio.
Il Dio macellaio esiste solo nella mente di Satana se un ebreo, solo per essere ebreo, viene accoltellato nella serena felicità di Milano. E così è – nella banalità della ferocia – l’automatismo dell’odio. Se il musulmano è un bastardo, per come si legge nei giornali, un coltello addosso prima o poi se lo ritrova. L’odio dà voce alla sorgiva di questi e quelli, i terroristi e gli avvinazzati del Bar Sport per i quali il Dio, Patria, Famiglia, il motto sacrissimo di don Camillo, è ridotto a un rutto senza A e senza BA, lo sbotto del folclore liberale (Benedetto Croce inorridisce) il cui fetore oggi ammorba qualunque tentativo della destra di darsi un pensiero, una riflessione e un’analisi che vada oltre la Fenomenologia del Maialino.
*pubblicato su Il Fatto Quotidiano del 15 novembre 2015.
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