Le dimissioni di Ignazio Marino fanno ancora discutere e le dichiarazioni più critiche arrivano dal “fronte identitario”, ipoteticamente composto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che affilano le armi per la campagna elettorale della prossima primavera.
Nel frattempo i sondaggi che girano da qualche giorno non sembrano sfavorevoli alla coalizione di centro destra. L’area “salviniana” è quotata al 15%, Fratelli d’Italia al 7% e Forza Italia al 6%. Tutti insieme potrebbero raggiungere il ballottaggio con il Movimento 5 Stelle, dato al 29%, lasciando fuori un PD in crisi al 24%.
Lo scenario, quindi, offre degli spiragli che potrebbero essere positivi per il centrodestra. a patto che, ovviamente, si arrivi a una coalizione coesa e compatta attorno al nome di un candidato unico. Nome che dovrebbe arrivare una volta scaduti i venti giorni “minacciati” da Marino per il ripensamento. E, condivise, dovranno essere anche le modalità di scelta dei candidati che, blocco salviniano e Fdi sembrerebbero orientate a scegliere con le primarie, strumento che non è amatissimo invece dalle parti di Forza Italia.