“Se scrivi sul muro ti lascio sicuro“. Un monito chiaro, diretto agli spasimanti che, armati di bomboletta, imprimono sui muri emozioni e sentimenti, modo poco ortodosso per dire “ti amo”, ma al quale siamo un po’ tutti abituati. Insomma, basta farsi un giro in qualsiasi città per leggere un sentimento scarabocchiato su condominio o, più spesso, su una scuola. A Viterbo, invece, pare che il “love writing” sia stato archiviato. Demodè e da “sfigati”, come ricordano i cartelli a caratteri cubitali, affissi ai muri del Liceo magistrale “Santa Rosa” di via Pellegrino, a focosi amanti dal pennello facile.
L’idea Rime semplici e concetti altrettanto facili da comprendere, anche per i più “duri”: la scuola non va sporcata, se hai da dire qualcosa usa Facebook e Whatsapp.
Firmati “le studentesse del liceo Santa Rosa” e con il logo del Comune di Viterbo, i cartelli attirano l’attenzione sia per il tono scherzoso, sia per l’originalità dell’iniziativa.
Obiettivo raggiunto Le pareti esterne del liceo sono linde e pinte. La pittura color crema non è stata “corretta” da schizzi di vernice rossa o nera. “Pupe” che hanno insegnato ai “bulli” un po’ di buona creanza… ridendoci sopra.
Via San Pellegrino è un centro nevralgico dell’arte e della storia di Viterbo. Nel corso di Caffeina (appuntamento culturale dell’estate viterbese) la vicinissima e suggestiva piazza del Fosso ospita incontri di letteratura e musica, circondata da antichi edifici in tufo, colorati da fiori e rampicanti che creano una sorta di “mimetismo urbano” degli edifici. Mimetismo che piace, che esalta il cuore storico del capoluogo laziale e che, secondo le ragazze del Santa Rosa, va preservato da vandali, artisti eccentrici e amanti un po’ troppo… poco originali!