Oltre le liturgie seriose della politica. Riceviamo e pubblichiamo una lettera per riprendere con leggerezza a non prenderci troppo sul serio, coinvolgendo nel nostro divertissement la desaparecida Ladylike Ale Moretti
Cara Ale,
dove sei? Dove ti nascondi? Non si hanno più notizie di te da dopo la tua sconfitta alle regionali venete e, come dire, ci manchi. Manca tutto di te.
Quel ragazzaccio vendicativo di #Renzie, ci è riuscito a relegarti lontana da Roma. Tu, i tuoi begli occhioni blu e le tue gaffes, che perdita per tutti noi.
Sì, lo sappiamo che stai facendo il tuo dovere come rappresentante d’opposizione in Regione Veneto e sappiamo che ti scorni ogni giorno con quei cattivoni della Lega – che polemicucce di basso livello quelle sui tuoi finanziatori occulti, vero Ale? – ma, insomma, la politica nazionale non può stare senza la sua Ladylike… E non dire che il troppo uso, per non dir l’abuso, di questa simpatica parolina ti abbia nuociuto. E’ l’esatto contrario e lo sai. Insomma Ale, avresti preferito esser chiamata #gattamorta? Perché la Ladylike, diciamocelo, è solo la gattamorta 2.0. E, poi, una magnagati gattamorta non si può sentire, su…
Tu, per noi, sei la #Regina delle gattemorte, ops, Ladylike. Altro che Maria Elena, con quella faccia da madonnina che dopo un po’ stufa pure i santi – e giusto nell’Abbazia di Praglia, a Padova, potevi incontrarla -. Tu invece hai l’occhione blu felino, l’accavallo traditore, hai anche l’accento giusto, veneto, dolce e sensuale. Non per niente, appena arrivata a Roma, quel gran micione del Giletti, è venuto subito a farti le fusa.
E lascia perdere Marco Travaglio e le sue insinuazioni, sii superiore. E poi twittare la foto di lui a pranzo con una donna che non è la moglie, suvvia, non si fa. Sono uomini di mondo, loro, e tu sai bene come gira, il mondo. E lascia perdere pure Selvaggia Lucarelli che scende in campo in difesa del capo, che impunita (ammettilo, quella sul passaggio da Ladylike a Ladyclick è carina).
Ale, Ale, non vorrai lasciare il posto sulla sedia della rossa Dietlinde a una Alessia Rotta? Una morona molto nel ruolo, che non sta seduta composta, come stai tu, ma continua a girare a destra e a sinistra, appoggia il braccio sullo schienale della sedia non si capisce se per far vedere il braccetto tonico o mettere in fuori il petto. E men che meno vorrai lasciare il posto a una Elisabetta Piccolotti, il cui unico argomento è quello di parlare sopra e urlare con una voce così stridula e fastidiosa da far rimpiangere la fastidiosissima, e inarrivabile, Pina Picierno.
No, Ale. Devi tornare a gattamorteggiare per tutti noi. Camicette di seta in tinta con gli occhi, vestitini svolazzanti, capelli che si muovono, da soli, di qua e di là. Solo una vera #gattamorta sa far muovere i capelli da soli, da una parte all’altra, con un impercettibile movimento della testa. Noi altre, che avremmo bisogno di corsi di recupero estivi, dobbiamo usare le mani per spostarli, i capelli… E poi le tue gaffes, quanto ci mancano. La messa in piega, l’estetista, il massaggio e la ceretta: torna Ale, torna.
Lo sappiamo che il Veneto ti sta stretto, torna a Roma e fai vedere a quel #Renzie che te le mangi tutte in un sol boccone. le Boschi, le Madia e le Ascani.
Noi veneti ci priveremo (sic) della nostra #Miss ma sai che feste, giù, a Roma!
#Ale #torna #fai #presto