All’assemblea generale dell’Onu ha fatto rumore, come previsto, l’intervento di Vladimir Putin. Il presidente russo ha difeso la sua linea internazionale, spiegando che il nemico principale del mondo ora è il terrorismo di matrice islamista. Per combatterlo serve una coalizione internazionale, ma l’appoggio in Siria deve essere dato al “governo legittimo siriano”. Al momento gli unici soldati in prima linea sono provenienti dalle forze di Assad e dalle fila curde.
L’Is non è sorto per caso, secondo il presidente russo, ma è nato per combattere i regimi laici, e foraggiarlo è stato un errore. “L’Isis non è nato dal nulla. E’ stato finanziato e sostenuto. Non possiamo permettere a questi criminali che hanno le mani sporche di sangue di continuare a perpetrare il male”. E ha rincarato la dose: “E’ pericoloso dare armi ai ribelli e giocare con i gruppi terroristi“, lanciando un’accusa precisa ai sostenitori occulti dell’Isis.
Successivamente il presidente russo si è dedicato alla questione ucraina, ancora aperta e irrisolta. La delegazione di Kiev ha abbandonato la sala in segno di protesta mentre Putin sosteneva che la transizione del potere in Ucraina è avvenuta dopo un colpo di stato e che le sanzioni unilaterali sono illegittime e violano la carta dell’Onu. “Le sanzioni internazionali non sono più una questione politica, ma uno strumento per limitare la concorrenza sul mercato”. Secondo il presidente invece si deve procedere nell’ntegrare lo spazio economico eurasiatico e quello dell’Unione Europea, per avere un vantaggio globale.
All’Onu si beve italiano nei tavoli che contano
In serata c’è stata una cena tra Obama e Putin. Le cronache raccontano che si è brindato con spumante italiano: il Bolla Rosa, rosato delle cantine Luigi Giusti di Montignano nelle Marche.