No al ritorno della Fondazione An alla politica partitica: questa la presa di posizione dell’area vicina all’ex destra protagonista e a nuova alleanza. “Un vulnus clamoroso ai principi fondamentali che regolano la vita delle fondazioni e quella dei partiti politici”: così Altero Matteoli, Maurizio Gasparri e Marco Martinelli, postfascisti e parlamentari ex An ora in Forza Italia, hanno stigmatizzato il progetto di far tornare la Fondazione An un soggetto politico attivo, attraverso il sostegno ad una nascente associazione per l’unità della destra.
Le obiezioni dei tre forzisti si basano sulla considerazione che Fondazione e partito, siano inconciliabili, perché sono “due soggetti tra loro incompatibili perchè la vita delle fondazioni è sottoposta al controllo costante del Ministero dell’interno e quindi dell’Esecutivo, mentre il partito politico è intrinsecamente libero di incidere sulla politica nazionale e quindi di contrastare la politica dei governi che, ove mai si verificasse l’ipotesi prospettata dal suo giornale, potrebbe dar vita ad un contesto nel quale è agevole cogliere clamorosi profili di illegittimità”. “Qualora si procedesse alla costituzione di una nuova associazione e la destinazione ad essa di dotazioni finanziarie – hanno aggiunto – si potrebbe ravvisare la violazione dell’articolo 10, c. 8 del D.L. 149/2013 (limite al finanziamento dei partiti da parte di persone giuridiche) e sarebbe inevitabile ipotizzare l’illecita distrazione di risorse dal patrimonio della Fondazione”. Insomma, se la Fondazione valica il fronte dell’impegno culturale, i tre parlamentari sarebbero “costretti a rivolgerci alle autorità competenti per tutelare le ragioni inequivocabilmente deliberate dall’ultimo Congresso di Alleanza Nazionale”.