Un populismo dal volto umano. E’ quello di Marion Le Pen, deputato del Front National, punto di riferimento dell’anima identitaria delle destre francesi, nonché prediletta dal vecchio Leone-fondatore del partito Jean-Marie.
“Come conciliare l’efficienza politica e il rispetto per la coscienza cristiana? L’adattamento è la rinuncia?”: da queste domande, la Le Pen, su Boulevard Voltaire, anima una riflessione profonda sulla questione migratoria, a margine di un intervento ad una scuola politica promossa da Monsignor Rey. “Ancora una volta – ha spiegato riferendosi all’incontro appena tenuto – ho trovato un profondo scollamento tra l’indignazione, i media agitazione e la vera anima della terra. Molti cattolici hanno capito che è impossibile giustificare l’ostracismo verso un partito (il FN ndr) che rappresenta quasi il 40% dei voti nel Var con il pretesto che il suo programma non sarebbe in linea con la dottrina sociale della Chiesa” e sottolinea come invece possano essere inclusi nel dibattito pubblico dai cattolici i democristiani dlel’Ump o i socialisti che hanno votato “leggi sulla ricerca sugli embrioni, banalizzazione aborto, l’eutanasia, la legalizzazione del matrimonio gay e l’adozione…”.
La citazione di Benedetto XVI
L’esponente frontista cita infine Benedetto XVI a sostegno di una tesi regolatoria dei flussi degli immigrati dal sud del mondo: “Nel 2010, in occasione della 97 ° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Benedetto XVI ha affermato: “(…) gli Stati hanno il diritto di regolare i flussi migratori e di difendere le loro frontiere, garantendo sempre il rispetto dovuto alla persona umana . Inoltre, gli immigrati hanno il dovere di integrarsi nel Paese di accoglienza, rispettandone le leggi e l’identità nazionale. Sarà quindi coniugare l’accoglienza dovuta ad ogni essere umano, in particolare i bisognosi, con la valutazione delle condizioni necessarie per una vita dignitosa e pacifica con gli abitanti originari del paese e per coloro che vi aderiscono”. Infine delle riflessioni culturali e geopolitiche: “Non bisogna confondere la carità personale legata alla storia del Buon Samaritano e la carità politica. Francia non è una persona, è un paese. Nascondersi dietro le parole “amore, la carità, la solidarietà” non basta di fronte agli effetti sociali, identitaria ed economici dell’attuale politica dell’immigrazione”, e ha evidenziato le responsabilità di socialisti ed ex UMP nell’aver “totalmente destabilizzato il Vicino e Medio Oriente”.