La Roma si sbarazza della Juventus con una doppietta bosniaca che affonda, già ad agosto, le pretese della corazzata bianconera d’Allegri. Edin Dzeko, tanto invocato e finalmente arrivato, ha fatto il colpaccio con una capocciata degna dell’esultanza dei tifosi giallorossi. La Juventus, tardiva reazione col gioiellino Dybala, ha ancora tanta (troppa?) strada da fare per lanciare la quinta Opa consecutiva sulla Serie A.
Non è giusto inserire una classica così nel calcio agostano. Perché poi è normale assistere a una partita che, tifo a parte, è stata in realtà bruttina e tirata. La Roma, però, ha dimostrato qualcosa in più che, in chiave futura, può rappresentare un distacco importante. Perchè, al di là dei novanta e passa minuti giocati all’Olimpico, si sono fronteggiate due squadre che hanno deciso di far a meno dei loro idoli-feticci. Con un risultato sbilanciatissimo: senza Totti (in panchina) la Roma va. A differenza della Juventus che sbolognati all’ufficio liquidazioni Pirlo e Tevez s’è trovata senza idee e senza grinta. Due variabili che, guarda un po’, avevano fatto della Vecchia Signora la squadra imbattibile della Serie A.
Che la bonaccia d’agosto (insieme alla raggiunta finale di Champions persa contro il Barcellona salvi-tutti) abbia intorpidito i sensi della Juventus? Sarà, però la Roma c’è. E ha trovato, finalmente dopo anni di Totti-centrismo e raffiche di bidoni (da Mido a Doumbia, passando per Adriano) un attaccante puro che finalizzi il gioco. Dzeko è forte, la Juve meno. Il campionato non è così scontato.