E’ vero, stiamo ancora ad agosto e c’è tutto il tempo del mondo. Però i segni sono per chi sa intenderli e Josè Mourinho è uno capace di leggere in filigrana partite, figuracce e persino trionfi. Contro il Manchester City dell’ingegner Pellegrini, il suo Chelsea ha acchiappato una batosta seria. E gli sky blues si sono goduti la rivincita per lo scorso anno mentre Diego Costa e compagnia calciante sono usciti a testa basta dal campo.
AGUERO & FRIENDS. Il Kun è leader di un attacco che s’è notevolmente rinforzato con l’arrivo di Sterling. È suo il primo gol della partita. La squadra di Pellegrini, però, è equilibrata e riesce a contenere le sfuriate del Chelsea che s’affida al solito Diego Costa. Purtroppo, da solo, nemmeno lui può far niente. Così arriva il secondo gol, da calcio d’angolo battuto alla destra del portiere Begovic, capitan Kompany incorna come nessuno piazzando il pallone sul palo alla sinistra dell’estremo difensore londinese. Completa lo 0-3, all’85esimo, la sassata del centrocampista Fernandinho. Anche lui, come Kompany e Aguero, tra i migliori in campo.
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MALE, MALE, MALE. Il Chelsea, evidentemente, è appagato dal successo della scorsa stagione. In campo c’è gioco ma, alla fine dei conti, non siamo ai livelli dell’anno scorso. Diego Costa è un leader e Radamel Falcao, che ha colpito un palo sul finale, non sembra ancora prontissimo. La squadra, nel complesso, s’è sfibrata dopo la capocciata di Kompany, a metà secondo tempo. Nota a margine: Cuadrado ci ha provato ma la strada per l’ambientamento è ancora lunga. Lo dimostra quando, steso all’altezza del centrocampo, invoca l’intervento arbitrale con un’occhiataccia manettara ma l’arbitro lo invita ad alzarsi. No, nel campionato inglese (a differenza di quello italiano) gli arbitri fischiano poco e non si mettono a ragionare con nessuno.
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I SEGNI DI MOURINHO. L’allenatore del Chelsea non può lasciar correre. Perchè, vedi sopra, lui è uomo che deve molta parte della sua grandezza alla capacità di leggere i segni che gli dei del calcio (o chissà chi per loro) gli inviano. La disfatta di Manchester non può passare sotto silenzio. C’è troppa maretta, l’incubo è iniziato già da tempo e (dicono) ha assunto le forme delle liti, dei dissapori e dei dispetti. A cominciare dalla dottoressa Eva fino a uno spogliatoio che pare un po’ imbolsito rispetto ai fasti di qualche mesetto fa. Mou capisca i segni, oppure è finita.