Cinque anni di inibizione ad Antonino Pulvirenti e retrocessione in Lega Pro con cinque punti di penalizzazione per il Calcio Catania. Queste le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi nel processo a carico della società rossoazzurra in merito alle sei partite finite sotto la lente d’ingrandimento della giustizia sportiva. Soltanto cinque, invece, sono al vaglio della Procura del capoluogo etneo che sta indagando sull’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla frode. Match che – secondo Palazzi – sono da ritenere a tutti gli effetti alterati. Il dibattimento si è concluso stamani a Roma in una sola giornata; la sentenza potrebbe arrivare già domani sera o al massimo venerdì.
Ancora tra i professionisti
Scongiurato il rischio Dilettanti, dunque. La richiesta di pena per il Catania non è affatto delle più severe. E i tifosi tirano un sospiro di sollievo. La procura federale ha voluto dar seguito a una «valutazione premiale» figlia del profilo collaborativo che Pulvirenti ha manifestato all’indomani degli arresti domiciliari. Secondo Palazzi si tratta di un atteggiamento «raro e che può servire a spezzare l’omertà». Intanto è stata stralciata la posizione di Michele Arbotti; mentre per l’ex amministratore delegato, l’argentino Pablo Cosentino, e per Piero Di Luzio, il procuratore ha chiesto cinque anni più tre di inibizione.
Il commento di Pulvirenti
«Richieste leggere? Ho collaborato sin dall’inizio. Evidentemente il procuratore Palazzi ha ritenuto questo atteggiamento congruo, ma io con questo chiudo col calcio», così Nino Pulvirenti ai giornalisti a margine del dibattimento. C’è tuttavia ancora da sciogliere il nodo riguardante la proprietà del club etneo. Per quanto la società sia in vendita da oltre un mese, all’orrizonte non c’è alcuna offerta che possa essere considerata come concreta.
Daspo presidenziale
Di sicuro c’è che oltre alla più che probabile inibizione dalla Figc, Pulvirenti nei prossimi cinque anni non potrà più assistere alle partite del team che ha presieduto fino all’apertura del inchiesta i “Treni del gol”. Il questore di Catania gli ha infatti comminato oggi il Daspo.«Vedremo di fare ricorso», ha commentato. Per poi aggiungere: «Mi sembra una pena eccessiva. Di solito viene dato in caso di atteggiamenti violenti, non credo di aver usato violenza contro nessuno. Il Daspo – ha concluso – me lo sono già dato da solo, perché non assisterò più alle partite nemmeno da spettatore».
La Coppa Italia
Il campo ha già dato il primo suo verdetto. Con la vittoria per 1-0 della Spal di ieri sera al Massimino, i rossoazzurri di Giuseppe Pancaro sono eliminati dalla Coppa Italia. Nella stagione 2006-2007, nonostante la crisi legata alla morte dell’ispettore capo Raciti, il Catania arrivò per la prima volta nella sua storia a disputare le semifinali del torneo che in quell’anno fu vinto dalla Roma.