“Anche la Grecia fa parte dello scacchiere del “grande gioco” e il suo futuro verrà costruito con l’uno o con l’altro dei contendenti, cioè o con l’Occidente o con la Russia.”
Così Pietrangelo Buttafuoco, al Festival il Libro Possibile di Polignano a Mare (Bari), per presentare il suo ultimo libro “Il Feroce Saracino” (Bompiani 2015), ha commentato la grave crisi ellenica e la “guerra civile globale”, attualmente in corso.
Il feroce saracino come nuovo modo di intendere lo scontro di civiltà?
Il primo passo nella lotta al terrorismo è la lotta all’ignoranza ed è fondamentale capire, conoscere ed avere contezza della situazione. Perché l’elemento su cui il terrorismo guadagna vantaggio è proprio nell’ignoranza. Perché ciò alimenta quello che è l’etimo stesso della parola terrorismo: il terrore.
E quindi questo feroce saracino chi è?
Ovviamente è un titolo che scava nella memoria e nella vene viva della nostra identità. Perché quella del saracino è una presenza che ormai ci accompagna nella storia, già nel medioevo fino ad arrivare ai nostri giorni. E’ il racconto di una religione che avevamo percepito come remota ed esotica che invece è tornata ad essere prepotentemente al centro del nostro orizzonte.
Lei nel libro parla di Russia della Mezzaluna. Lei auspica per il futuro anche l’Europa della Mezzaluna che accolga l’Islam?
Be’ Goethe, in una sua intuizione, disse che l’Europa del futuro sarà quella di un islam mitigato nel calore e nei colori del Mediterraneo. Lei fa riferimento ad un capitolo ben preciso che è quello della Russia che, essendo un entità imperiale non di dominio, ha avuto da sempre dentro di sé una forte presenza mussulmana. Al di là di quella che ha impegnato con ferocia nella guerra antica con il Caucaso, è poi diventata parte integrante della realtà stessa della Russia sia in età imperiale ed a maggior ragione oggi. Perché i mussulmani sono una fetta importante di quella storia e fanno parte dell’immaginario e dell’identità dell’aquila bicipite.
Alexis Tsipras può essere visto come feroce saracino? Come colui che, considerato nemico dell’Occidente può riuscire a scardinare l’Europa delle banche?
E’ una storia che si ripete e segue le regole del grande gioco, che è una categoria geopolitica dell’Ottocento che vedeva schierarsi nello scacchiere due giocatori fondamentali: la Russia e l’impero britannico. Ancora una volta, ripresentandosi sotto nuove spoglie, anche la Grecia fa parte dello scacchiere del “grande gioco” e il suo futuro verrà costruito con l’uno o con l’altro dei contendenti, cioè o con l’Occidente o con la Russia.