Una piramide di roccia che domina il paesaggio circostante. Una punta di lancia, maestosa, impassibile, segnata dal ghiaccio, dal vento e dal tempo, a cavallo tra la Valle d’Aosta e la Svizzera. Il Cervino è da sempre una delle più grandi sfide alpinistiche d’Europa, insieme ad altri nomi temuti e rispettati dell’arco alpino come l’Eiger o il Lyskamm.
E come in tutte le storie che si rispettino, ogni grande personaggio deve avere grandi antagonisti, gente eccezionale, al pari di eroi classici, disposti ad accettare il rischio e la sfida per divenire immortali. In questo olimpo trova degnamente posto Edward Whymper, il primo a conquistare la vetta del Cervino – ben 4478m s.l.m. – esattamente 150 anni fa, il 14 luglio del 1865. Whymper, insieme ad altri tre compatrioti britannici e tre guide, partendo dal villaggio svizzero di Zermatt, riuscì a precedere di poco la spedizione italiana fortemente voluta da Quintino Sella e capitanata da Jean-Antoine Carrel. Ci volle qualche giorno – era il 17 luglio – prima che anche il tricolore sventolasse per la prima volta in vetta.
Ma una montagna non è unicamente la sua vetta e quelle aperte nel 1865 erano solo le vie normali (rispettivamente dal versante svizzero e da quello italiano). La sfida non era certo esaurita e proprio in occasione del centenario della prima salita, nel 1965, sarebbe stato un italiano a scrivere una pagina destinata a restare nella storia. Walter Bonatti, forse il più grande alpinista nostro connazionale, dopo un primo tentativo in cordata non riuscito, decise di stabilire ben tre record in una volta sola: in cinque giorni riuscì ad aprire, in solitaria, una nuova via sul Cervino, salendo dalla parete Nord e, per di più, nella stagione invernale. Un’impresa straordinaria che segnerà, per volontà di Bonatti stesso, il suo addio all’alpinismo estremo ma di certo non alle montagne o all’avventura.
Perché questo è forse il più grande insegnamento che l’alpinismo deve dare: mettersi in gioco, sfidare se stessi alla ricerca di un perfezionamento – della via, dello stile – ma imparare anche a fermarsi, a saper dire basta, a riportare sempre la pellaccia a valle per poter raccontare che meraviglioso panorama si ammira da lassù.
#cervino150
Avrà luogo dal 10 al 19 luglio una grande festa proprio ai piedi del Cervino per celebrare i 150 anni dalla prima conquista della vetta. Tanti eventi all’aria aperta – alpinismo, trail e trekking – ma anche letteratura di montagna, incontri e teatro per ricordare gli uomini e l’impresa.
Per maggiori informazioni: http://www.lovevda.it/it/eventi/cervino-150