L’Ecuador «potrà contare sempre sull’impegno e la collaborazione della Chiesa, per servire questo popolo che si è alzato in piedi con dignità». Ecco le parole di Papa Francesco appena sceso dall’aereo che lo ha portato in visita pastorale in America Latina. La prima tappa è appunto nel paese ecuadoregno, in agenda ci sono poi le adunate in Bolivia e Paraguay. È la prima volta di Bergoglio nel proprio continente – la «fine del mondo», come lui stesso ha definito la terra natale appena Papa – dopo la Gmg di Rio de Janeiro. Allora il viaggio era stato programmato da Benedetto XVI, stavolta invece è stato fortemente voluto e gestito dallo stesso pontefice argentino.
Attenzione ai “fratelli più fragili”
«Ringrazio Dio per avermi concesso di venire di nuovo in America Latina e di trovarmi oggi qui con voi, in questa bella terra dell’Ecuador», è l’abbraccio di Francesco. «Provo gioia e gratitudine – ha aggiunto – nel vedere il caloroso benvenuto: è una prova in più del carattere accogliente che distingue così bene le genti di questa nobile Nazione». La missione del pontefice è e resta questa quella di annunciare nuovamente la speranza ai latinos: «Oggi, anche noi possiamo trovare nel Vangelo le chiavi che ci permettono di affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni, affinché i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo si consolidino e garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili e alle minoranze più vulnerabili, che sono il debito che ancora ha tutta l’America Latina».