Caro “Barbadillo”,
non credo esista più Italiano ( salvo i sinistri e gli immancabili imbecilli) che non abbia con mano toccato i disastri di una politica sulla immigrazione a dir poco scriteriata.
Eppure trovo indicativo che nessuno dei media abbia il coraggio di ripensare in chiave critica i principi i postulati e le idee che i nostri immarcescibili maitre a penser ci propinarono più di mezzo secolo fa. Ricordate? L’Africa doveva essere libera dalle catene del colonialismo! Gli Africani (solo quelli neri però, perché quelli bianchi dovevano andarsene…) dovevano essere indipendenti! Cosa ne hanno fatto di libertà ed indipendenza è sotto gli occhi di tutti. C’è un film di Gualtiero Iacopetti che a quel tempo venne messo all’indice : “Africa Addio”. Invece dovrebbe essere proiettato nelle scuole per far capire quale scempio gli Africani neri fecero di quanto loro lasciavano i Coloni bianchi e del perché ora ci siano moltitudini di disperati, incapaci di dar vita ad una qualunque società civile.
Il disastro dell’Africa venne pervicacemente perseguito dall’ONU e da un Occidente corrotto e traditore che con i suoi intellettuali infrolliti guidò l’opinione pubblica ad esempio contro i Coloni dell’Angola , della Rhodesia, dell’Algeria per sabotare qualunque processo di integrazione e di crescita guidata. I bianchi dovettero abbandonare alla nuova classe dirigente nera le loro fattorie, le fiorenti piantagioni, scuole, ospedali, ferrovie, strade , impianti estrattivi, frutto del sacrificio di intere generazioni. Quasi nulla rimase, quasi tutto fu distrutto da popoli che non erano in grado di gestirsi e che si affidarono a sanguinosi dittatori.
Ora se ne stiano a casa loro in quel mondo di miseria e di macerie che con le loro mani si sono creato. Se Caritas e Cooperative rosse sono animate da spirito caritatevole, si guadagnino i generosi contributi andandosene laggiù a dare una mano e ciò almeno sino a che non si avrà il coraggio di rimettere in discussione i principi e le idee che hanno portato ad una simile rovina.
Guardo con infinita tristezza nella mia libreria la guida TCI della Africa orientale italiana ed i romanzi del francese Jean Larteguy . Un mondo di ideali, di sacrifici, di coraggio e di sogni gettato nella discarica in nome di un ipocrita e falso egualitarismo.