Incubo è parola presa in prestito dalla demonologia. Letteralmente indica chi “giace sopra” e si riferisce agli spiriti maligni che opprimono il senno e il sonno dei giusti, cavalcandoli come stalloni impazziti. Incubo è figura trasfigurata in parola d’ordine in tempi che fanno della metafisica e del sapere tradizionale un passatempo da beghine sfaccendate e vagamente superstiziose. L’incubo come key-word postmoderna è il pane quotidiano dell’Occidente, il nostro pane quotidiano. E adesso assume la forma nera, inafferrabile, del mostruoso califfo del sedicente Stato Islamico.
Pietrangelo Buttafuoco affronta il problema ne “Il Feroce Saracino”, edito da Bompiani. A tutta prima, fermandosi alla scarna e incisiva copertina del libro, la malizia viene: ecco qua, anche lui ha ceduto alla tentazione del best seller facile, dell’istant book da ammannire ai gonzi sull’onda emozionale del terror panico cagionato dalle bravate del fanatismo autoproclamatosi entità statuale e autorità religiosa. Buttafuoco, però, non è mai così scontato. E “Il Feroce Saracino” guarda e analizza l’Isis e quanto gli ruota attorno con strumenti differenti da quelli mainstream. Del resto, incubo è categoria spirituale e, finora, nessuno aveva pensato di esorcizzarlo con gli strumenti più consoni ad affrontarlo, ossia quelli della Tradizione.
Buttafuoco condensa in poco meno di duecento pagine il rapporto tra Occidente e l’Islam nichilista wahabita, quello dell’Arabia Saudita per intenderci. Rapporto che è molto più stretto di quanto si possa immaginare dato che la dinastia Saud è tra gli amici più coccolati dagli Usa e, contemporaneamente, regge uno stato che se da un lato offre decine e decine di spunti alla propaganda Wasp anti-islam (ad esempio tenendo le donne in costante stato di soggezione), dall’altro abbatte i luoghi più santi dell’Islam arrivando alla bestemmia dell’abbattimento dalla casa di Khadigia, prima amatissima moglie di Maometto. Al posto dell’abitazione, la blasfemia dei bagni pubblici. Non c’è prova maggiore che questa alla tesi di fondo del libro: non esistono due civiltà distinte in lotta, ma la disgrazia è una ed è la stessa per tutti. La guerra è tra il Sacro e i bestemmiatori.
Ricama e ripercorre, Buttafuoco, le strade mediterranee e la percezione che dell’Islam si aveva qui in Italia fino a qualche decennio fa. Dall’esotica e sacrale Giarabub alla divertente macchietta del presunto eunuco del Turco Napoletano di Totò. E segue le strade della Tradizione, lo scrittore catanese, per offrire una lettura quasi apocalittica e millenaristica del conflitto e presentare una scomodissima verità: prima che guerra all’Occidente, quella dell’Isis è guerra all’Islam. I sapienti e i mistici già sapevano tutto. È il Kali Yuga, bellezza. E incombe anche su chi legge e medita il Santo Corano. Nel mondo musulmano, che fa dei segni dei tempi una categoria spirituale fondamentale, si dice che ci si accorgerà della Fine quando a farla da padrona sarà la fitna, la discordia. Rovesciare il Sacro unisce al di là del credo religioso e politico è l’unica cosa che accomuna le orde che preparano l’assalto ai Sette Cieli.
Surfando tra le opere di Guénon e gli scempi architettonici del presente Pietrangelo Buttafuoco punta poi decisamente il dito contro la vulgata occidentale, razzista e superficiale, quella che – madrina Oriana Fallaci – finisce per fomentare la battaglia laicista e favorire le istanze degli scappellati del califfo. E per tagliare fuori una storia millenaria, svoltasi tra il Mediterraneo e le vie dei mercanti, fatta di incontri e di scontri, di commerci e amicizie, di scienza e di battaglie. Fatta di Saladino e Federico II, dai saraceni e dai crociati. Storie e culture che si intrecciano nella figura del santo (defenestrato dagli altari) Sergio-Bahira, nel ruolo del Cristo e nell’immagine, condivisa, di Maria unica donna citata nel Corano.
Dividere è la strada della fitna, della discordia. Che va perseguita per calcoli politici, economici che puzzano di zolfo come quegli spiriti, appunto gli incubi, che risalivano dagli anfratti dell’inferno per rubare la purezza alle donne addormentate e la forza agli uomini assonnati.
*Il Feroce Saracino, Pietrangelo Buttafuoco, Bompiani. 196 pagg., 12 euro.