La scelta editoriale della Sperling & Kupfer di associare la storia delle vittime della violenza politica di Cuori Neri alle foto segnaletiche di copertina tratte dalla squallida cronaca giudiziaria di Mafia Capitale continua a sollevare reazioni. Giampaolo Mattei ha perso due fratelli, Virgilio e Stefano, nel rogo dell’appartamento di famiglia, a Primavalle. Era il 1973. La ferita è ancora aperta perché non si può turbare il sonno dei giusti accostando alle loro storie quelle di certa cronaca giudiziaria di oggi.
Giampaolo Mattei ha scritto una nota a Barbadillo, che riportiamo integralmente.
“Da ieri imperversa sui social la giusta polemica riguardo la nuova uscita del libro “Cuori Neri” ma soprattutto in merito alla copertina che ritrae la foto di Massimo Carminati associata alle vittima del terrorismo. Affiancare il rogo, anzi, la strage di Primavalle con quell’immagine da subito provoca un disgusto senza precedenti, e la sua pubblicazione non può avere nessun tipo di approvazione anche se la si propone come una genialata di marketing. Semplicemente è un errore che qualcuno ha commesso e al quale qualcuno deve rimediare. Qui non si tratta di portare rispetto alle vittime, si tratta di portare rispetto a chi ancora oggi le porta nel cuore, e non parlo solo di familiari o parenti. Si tratta di capire perché ancora oggi speculi su quel sangue versato e ancora oggi perché ci sia la volontà di nascondere la verità su cosa successe in quegli anni. Quindi vorrei rivolgere un appello a tutti per mandare un messaggio di sdegno all’editore e far sì che questo “errore involontario” venga risolto”.