Gianfranco Fini ha chiesto di iscriversi alla Fondazione Alleanza Nazionale, ma la maggioranza dei soci ha deciso di non accordargli la tessera. Ne dà notizia Il Giornale, che spiega anche che alcune personalità come Bocchino, Storace e Alemanno erano d’accordo nell’accogliere Fini, che sarebbe stato un semplice tesserato, ma la maggioranza parrebbe aver detto un secco “no”. Pronta la replica della Fondazione: “Fini non ha mai presentaro alcuna richiesta”.
La ricostruzione del Giornale
Fini è stato – usando gergo giovanilistico legato ai social – sostanzialmente “bannato”, da AN, dalla Destra, dalla sua stessa storia. Le motivazioni sarebbero da ricercare nel tradimento di Berlusconi prima (motivazione abbastanza debole) e poi nella gestione del patrimonio dell’ex partito, finita sotto la lente di ingrandimento dei media per l’affaire Montecarlo-Tulliani. L’episodio accade però dopo un periodo di sovraesposizione mediatica da parte di Fini e molti si chiedono come mai l’ultimo presidente dell’MSI, dopo apparizioni in TV e uscite sui giornali, abbia chiesto anche l’iscrizione ad AN. Probabilmente il ritorno paventato sulle scene, da parte di uno dei personaggi più contestati di sempre, ha fatto scattare il diniego.
Qualcuno però, come Massimo Corsaro, fa già notare che la questione non è solo politica. “Mi pare più verosimile – scrive il parlamentare eletto in FdI or nel misto in un post su Facebook – che si sia di fronte all’ennesima chiusura delle solite mani, su un forziere sulla cui conservazione tutti noi soci avremmo diritto a sapere molto di più”.
La smentita
Infine la Fondazione smentisce la notizia del Giornale, puntualizzando che Fini non ha mai presentato richiesta di iscrizione. E il caso si sgonfia.