Chieri-Novese, girone A del campionato di Serie D: l’arbitro fa vedere il cartellino rosso a un giocatore per aver fatto la pipì in campo…
È successo nella provincia. Non quella “grassa” della Bassa Padana, regno incontrastato di pruriginose storie di corna care a Tinto Brass. Un giorno il vate del cinema erotico ebbe modo di dire: “L’ipocrisia è la vera volgarità della nostra società”. Apriti cielo, scandalo! Bravo Tinto, antesignano del politicamente scorretto. Il fatto che vi stiamo raccontando è capitato in uno stadietto che non è il teatro dove va in scena il calcio d’autore, niente Champions League ma semplicemente Serie D. Eppure la squadra è di quelle gloriose, che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio italiano: la Novese.
La compagine di Novi Ligure, in Piemonte al confine con la Liguria, vinse infatti lo scudetto nel 1922. Novese e Casale rappresentano le uniche squadre di una città non capoluogo di provincia ad aver vinto un campionato italiano di calcio. Insieme alla Pro Vercelli, invece, risulta essere l’unica società del calcio italiano ad aver vinto uno scudetto in qualità di neopromossa in massima serie.
Nel 1921 la Novese si iscrisse al campionato di Prima categoria (Serie A) della Figc. All’epoca, il campionato di I Categoria era diviso in tre fasi: eliminatorie, semifinali e finali. Le eliminatorie erano divise in due gruppi con tre gironi ciascuno. I vincitori dei singoli gironi partecipavano ad un successivo girone a tre per le semifinali. I vincitori di ciascuna semifinale passavano alla finalissima, con incontro di andata e ritorno, per l’assegnazione dello scudetto. Si trattava comunque di un campionato anomalo: i club più forti e blasonati non erano infatti iscritti al campionato della Figc ma, in seguito ad una scissione, avevano composto una propria federazione, la Cci, che aveva un suo campionato. Storia gloriosa di una delle tante nobile decadute del calcio nostrano.
Ma torniamo al grottesco episodio che ha visto protagonista il calciatore Alessandro Ravera. Si stava disputando l’incontro tra il Chieri (lanciato all’inseguimento del Cuneo per approdare in Lega Pro) e la Novese allo stadio “De Paoli” della cittadina in provincia di Torino, che diede i natali al forte difensore Roberto Rosato e dove affondano le radici di Claudio Marchisio.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=rbAHuZER05U[/youtube]
L’incontro è terminato 2-0 per i padroni di casa, la ripresa ha offerto pochi spunti di cronaca. Il più clamoroso e più curioso è proprio quello che si è registrato al 9’ quando l’arbitro Tursi di Valdarno, su segnalazione del collaboratore dal lato della tribuna, ha espulso il novese Ravera che insieme ai compagni si stava riscaldando vicino alla panchina. Il motivo del cartellino rosso? A quanto si è appreso a fine gara, è che il giocatore ha fatto la pipì. Perché semplicemente gli scappava.
Così la Novese, storico club, è tornato alle cronache di mezzo mondo per una notizia che ha dell’incredibile e destinata ad entrare anch’essa nel libro che narra le imprese pedatorie all’inseguimento di un pallone.
@MarioBocchio