• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 22 Maggio 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Libri. “Il Dio del Dolore” di Brandoli, heroic fantasy all’ombra del Partenone

by Max Gobbo
13 Aprile 2015
in Libri
0
Il Partenone
Il Partenone

Esiste un dio creatore di tutte le storie, di tutti gli altri dei e anche del giovane Ashioka, dio del dolore e della morte, da sempre tormentato sulla natura del proprio ruolo nell’Universo.
Nel cosmo che Ashioka ha il compito di sorvegliare affinché l’equilibrio resti inalterato, esiste un pianeta rosso, Amhambara, desertico e inospitale, dove il sole sembra essersi addormentato, lasciando i suoi abitanti perennemente avvolti nell’oscurità.
Questo fatto è all’origine di una guerra decennale tra le due etnie che ci vivono: i pacifici Zaffiri, coltivatori e artigiani, amanti della natura, e i rozzi Sassosi, popolo di negromanti e minatori.
Le loro continue battaglie giovano al Dio della Guerra, che ha dato il proprio nome al pianeta e che dai Sassosi viene adorato e rispettato insieme ai propri figli: Violenza, Distruzione, Crudeltà e Disperazione.
Starà ad Ashioka capire perché il sole sia sparito e dove stia dormendo, ma anche cessare gli scontri e riportare la pace, ricomponendo un quadro antico e ancora valido, quello in cui la vita è un continuo susseguirsi di cicli e dove la morte non è la fine ma un nuovo inizio.

La copertina del romanzo
La copertina del romanzo

Leggendo le pagine de Il dio del dolore di Francesco Brandoli, edito da Tabula fati, si ha subito l’impressione di trovarsi di fronte una storia in stile sword and sorcery dello stesso tipo di quelle presentate a cavallo tra gli anni venti e trenta sui pulp magazine americani. Stiamo parlando della così detta fantasia eroica un sottogenere del fantasy creato proprio in quegli anni gloriosi dalla penna immaginifica di R. E. Howard, il geniale autore statunitense padre di personaggi immortali come Conan il Barbaro e Solomon Kane. Questo tipo di storie conobbero un grande successo in America, e non solo, costruendo la fortuna di riviste specializzate in narrativa fantastica come la celebre Weird Tales. Cosa c’entra con questo discorso il romanzo di Brandoli? Bé, c’entra eccome! Il suo Il Dio del Dolore è senza dubbio un heroic fantasy, anche se, come vedremo, non privo di alcune peculiarità.
Partiamo dalle similitudini con il genere di cui sopra. Sword and sorcery che può essere tradotto con spada e stregoneria, è un tipo di narrazione fantastica in sono ben presenti sia l’elemento guerresco, che quello magico e soprannaturale. Ora, il protagonista del romanzo, Ashioka è nientemeno che un dio, anche se all’inizio della storia non ancora consapevole della sua missione e dei suoi poteri. Il suo è un pianeta cremisi (un chiaro riferimento al pianeta rosso) e desertico. Un luogo desolato che sembra fuoriuscito da uno dei racconti di Howard. Questa landa inospitale è abitata da due popoli in lotta mortale: i pacifici Zaffiri e i temibili e selvaggi Sassosi, stirpe dedita alla negromanzia (altro tema assai frequente nella fantasia eroica). Il cattivo di turno è il dio della guerra coadiuvato nella sua azione distruttiva, dai suoi degni figlioli dai nomi quanto mai appropriati per dei veri cavalieri dell’apocalisse.
La vicenda, dai toni epici, prevede un percorso iniziatico per il suo protagonista il quale dovrà affrontare tutta una serie di peripezie, compresa una sorta di catabasi aliena, che lo condurranno alla consapevolezza della sua vera natura e, immancabilmente, alla vittoria finale.
Fin qua i contenuti narrativi che come già detto aderiscono, in buona parte, al modello della fantasy eroica. Vi sono poi degli interessanti riferimenti (e qui s’intravede l’appartenenza geografica e il retaggio culturale dell’autore), alla mitologia classica. Brandoli, riesce a costruire – cosa non da poco -, una topografia fantastica di luoghi extraterrestri posti oltre le dimensioni del possibile, dando corpo narrativo e iconografico al suo lavoro. In più, tenta la creazione d’un Pantheon mitologico a immagine di quello greco e latino. Evidenti le somiglianze tra le figure divine e semidivine; basti pensare al su citato dio guerresco che fa il paro con il latino Marte. Altre similitudini con l’epica ellenistica si evidenziano nel ricorso a nomi tipici della Grecia antica, che però risulta un po’ artificioso. Dal punto di vista della tecnica narrativa il libro appare discretamente curato con una struttura abbastanza solida, anche se non mancano alcune ingenuità e un ricorso forse eccessivo a scene di guerra. Ma si tratta di difetti non gravi, che non inficiano il valore generale dell’opera. L’autore dimostra una certa abilità, e buona attenzione nella rappresentazione dei personaggi e soprattutto di alcune situazioni e scenari. La descrizione della Torre della Disperazione svettante su un deserto infocato, è un pezzo di bravura, che ricorda da vicino, l’immagini tetre e grottesche dei palazzi dell’era perduta in cui visse Conan il cimmero.
Le scene di lotta sono ben orchestrate e narrate con un certo realismo. La prosa, dal ritmo piuttosto rapido, è adatta al tipo di storia e al sottogenere cui essa appartiene. La struttura fraseologica risulta curata e funzionale alla narrazione. Il linguaggio utilizzato e lo stile è assai efficace e in grado di generare le suggestioni volute. In definitiva, Il Dio del Dolore è un romanzo nel solco dell’heroic fantasy con elementi tipici della mitologia greco latina, che pur presentando qualche pecca di poco conto, si fa apprezzare per l’originalità del soggetto e l’efficacia dello stile.

* “Il Dio del Dolore” di Brandoli, Tabula Fati, edizionitabulafati.it

@barbadilloit

Max Gobbo

Max Gobbo

Max Gobbo su Barbadillo.it

Tags: htmhttp://www.edizionitabulafati.it/ildiodeldolore.http://www.edizionitabulafati.it/ildiodeldolore.htm

Related Posts

La storia. Italo Balbo, la barba del Trasvolatore conquista Hollywood

“Un bell’Alpino, un grande Aviatore”: Italo Balbo fra gli Alpini e l’Aeronautica

15 Maggio 2022
Segnalibro. Modernità e “politicamente corretto” ecco la Cappa che ci opprime

Marcello Veneziani contro la “Cappa” del conformismo

12 Maggio 2022

Arriva il nuovo saggio su su Jünger e “Il volto della Tecnica”

Mazzini e Dante, la missione morale dell’Italia

Batman da dark a camp (e ritorno)

Segnalibro. “In pricipio era il dolore”: un noir con serial killer nella Milano universitaria

La psicologia politica e l’irrazionalità delle masse

Giorni di Guerra (tra Ucraina e Russia): il racconto di Toni Capuozzo

“Corsica!”. La storia del nazionalismo corso raccontata da Edmond Simeoni

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Il punto (di M.Tarchi).  Biden, Putin e l’Europa nel conflitto ucraino

Il punto (di M.Tarchi). Biden, Putin e l’Europa nel conflitto ucraino

22 Maggio 2022
Venti frammenti di note e bellezza nella Battiato Platz

Franco Battiato riletto (o riascoltato) da Marcello Veneziani

22 Maggio 2022
In ricordo di Vittorio Savini, giornalista e pellerossa: “Mai fare torto alla memoria”

Ritratti. Vittorio Savini, il fuoriclasse

22 Maggio 2022

Ultimi commenti

  • Fernando su Così il whisky ha costruito l’immaginario (ripudiato) dell’Occidente
  • paleolibertario su Il futuro della rappresentanza passerà (anche) dal recupero del corporativismo
  • Guidobono su L’intervento (Mio Italia). Le multinazionali del delivery contro le piccole imprese italiane
  • Fernando su Il ritratto (di P.Buttafuoco). Donna Assunta sovrana indiscussa della metà dolente d’Italia, quella dei vinti
  • Fernando su Il commento (di M.Veneziani). I nemici dell’Europa? Stanno a Bruxelles e Strasburgo
  • Francesco su Le tensioni novecentesche dietro il conflitto Russia-Ucraina
  • Guidobono su Il futuro della rappresentanza passerà (anche) dal recupero del corporativismo

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più