In una intervista concessa al quotidiano francese Liberation, il politologo Stephane François ha spiegato con chiarezza le differenze tra le idee del Front National e il percorso culturale di Alain de Benoist.
Alla precisa domanda se la Nuova Destra francese fosse catalogabile come estrema destra, ha risposto così: “Inizialmente, sì, molto chiaramente. Oggi, le cose sono più complesse. Ci sono militanti identitari e tanta gente che aderisce per altre ragioni e non ha nulla a che spartire con l’estrema destra. Alain de Benoist non nasconde il suo interesse per Marine Le Pen, ma contesta il giacobinismo e l’islamofobia del Fronte Nazionale. (…) Rispondendo a Valls De Benoist ha detto di sentirsi “più a sinistra” di lui. Perché no, dal momento che non dimentichiamo che un intero segmento di destra radicale è anti-capitalista, nella tradizione della rivoluzione conservatrice tedesca degli anni ’20 e il nazional-bolscevismo”.
François aggiunge che il Grece, Groupement de recherche et d’études pour la civilisation européenne, negli ultimi anni “ha sviluppato temi regionalisti, ambientalisti e populisti”. Poi ha evidenziato il profilo metapolitico (“è necessario prima vincere nel campo delle idee”).
Alain de Benoist non è l’ideologo del Front National
Non è mai superfluo sgombrare – come ha sottolineato spesso Marco Tarchi – il campo da accostamenti volti a banalizzare una ricerca culturale profonda, durata svariati decenni. Il politologo François ha specificato che Alain de Benoist “non ha nulla a che fare con il FN”, anche se è innegabile che le idee della ND abbiano svolto un ruolo nella cultura dell’area non conformista francese ed europea. “Oggi – puntualizza ancora lo studioso – non ci sono rappresentanti della Nuova Destra nel Fn, ad eccezione di uno o due esponenti, tra cui un consigliere di Marion Maréchal-Le Pen”.