Un Marco Valle in gran forma, su Destra.it, riprende Pasquinucci e ironizza alla Jannacci (oh yeha) sulle paranoie delle destre sempre pronte a rimpiangere un passato o molto lontano o molto inventato. Dai treni che arrivavano in orario alle piazze strapiene. Tutto per evidenziare la modestia dei tempi presenti. Che sono indubbiamente modesti, anche pessimi. Ma con il disimpegno degli ipercritici la situazione non è che migliori molto. Tra l’altro gli ipercritici vanno avanti a slogan: i medesimi slogan nel medesimo tempo e questo suscita qualche perplessità sul l’autonomia di pensiero. Forse perché sono gli stessi slogan che usano gli avversari.
L’ultimo, molto diffuso, e’ che le destre guidate da Salvini non potranno mai vincere perché hanno una vocazione protestataria e, dunque, minoritaria. Esempio: in Francia il Fn ha fatto vincere Hollande non sostenendo Sarkozy. Esempio fantastico. Perché, come si è visto alle recenti suppletive, al ballottaggio sono arrivati i candidati di Fn e socialisti ed il partito, ormai ultra minoritario, di Sarkozy ha appoggiato i socialisti in nome del fronte repubblicano. Dunque gli ipercritici del centro destra pretenderebbero che una Lega eventualmente vincente con l’appoggio delle destre si suicidasse per sostenere un candidato di centro destra, un Alfano di turno, magari un Passera. Con cui, evidentemente, una destra vera non ha nulla a che fare. E perché mai gli elettori non più moderati ma profondamente indignati e massacrati dalle politiche inaugurate dal Grigiocrate Monti dovrebbero sostenere un ex ministro del governo Monti? Mistero. Forse perché, come sostengono gli ipercritici, nella Lega e nelle destre manca una visione della società futura. Solo proteste e non proposte. Ma quando mai gli ipercritici si son degnati di approfondire? Di ascoltare? Meglio affidarsi ai media di comodo che rappresentano le destre come accozzaglia di muscolari semianalfabeti. Una realtà che esiste, certo, ma che è ultra minoritaria. Mentre lo spazio viene negato ai centri studi, sempre più numerosi, alle iniziative culturali, ai programmi ed ai progetti relativi ad una società futura a partire dall’oggi, non dall’anno 3000. Ma è faticoso andarsi a leggere i documenti di Polaris o scoprire analisi economiche, militari, sociali, culturali nel vasto mondo che è più facile definire come protestatario e destinato ad essere minoritario a vita. Poi si può discutere sulla capacità dei vertici dei vari movimenti di leggere quegli stessi documenti, ma questo e’ un altro discorso.