A Parigi pare quasi che il problema vero sia diventato lei. Ma Marine Le Pen non ci sta e sferza duramente la politica francese che, dopo i sanguinosi attentati a Charlie Hebdo e in un supermercato, ha deciso di marciare arroccata dietro una sorta di “arco costituzionale” 3.0. La leader del Front National, intervenuta a una trasmissione politica del mattino, ha respinto al mittente critiche e illazioni: “Questa classe dirigente non è all’altezza di quanto è avvenuto e sta avvenendo in Francia. E’ stato il governo insieme a qualche altro partito politico, appena qualche ora dopo gli attentati, a decidere di scadere nella bassa politica politicante decidendo di organizzare una marcia sotto lo slogan dell’unione nazionale che, però, esclude il 25% dei francesi”. Non è solo la rabbia dell’esclusione a far arrabbiare la Le Pen: “Se non si ammette la realtà di quanto sta avvenendo dubito che potranno essere messe in campo misure adeguate. Adesso, dopo l’ora della commozione, i francesi attendono l’azione e decisioni. E, credo, che prima si fa e meglio è”.
La Le Pen, poi, bacchetta le dimenticanze di monsieur Hollande: “Mi ha inquietato molto il fatto che il presidente della Repubblica non abbia mai osato parlare, in questi giorni, di fondamentalismo islamico. Gliel’ho detto già, sul grugno. Parlare di semplice terrorismo mi sembra davvero troppo poco. Il terrorismo è un mezzo ma dietro questo terrorismo c’è un’ideologia e questa ideologia è il fondamentalismo islamico”. E poi aggiunge: “Il fondamentalismo è il cancro dell’Islam. Se non lo sradicheremo, se continuiamo a incentivare comportamenti a rischio come il comunitarismo e l’abbattimento della laicità, allora c’è il rischio di metastasi. Si tratta di un problema interno. Ed è necessario mettere in campo delle misure interne e quelle, credo, sono quelle che mancano ancora oggi”.