Per i lettori di Barbadillo vorrei formulare i miei auguri di buone feste citando alcuni versi di Ezra Pound (tratti dai Cantos) seguiti da un mio breve commento.
“il saggio
trova gioia nell’acqua
l’uomo umano è in amicizia con le colline” (dal canto LXXXIII)
E’ la visione ecologista e confuciana ad ispirare a Pound questi versi, che fanno parte dei Pisan Cantos. Il saggio trova la propria gioia nel seguire il corso naturale delle cose, come suggerisce l’immagine dell’acqua che scorre naturalmente dall’alto verso il basso. Una società organica e, dunque, profondamente umana non può porsi in contrasto con la natura (intesa non solo come paesaggio, come altro da sé, ma anche come ordine cosmico, sociale e morale). Ignorarlo porta alla catastrofe, come ben sanno i cittadini di Genova sommersi dalla potenza distruttiva dei corsi d’acqua!
“Democrazie che eleggono il liquame
finché non c’è più un’idea chiara della santità” (dal Canto XCI)
Non c’è bisogno di un commento esplicativo, il dettato poetico è chiaro. Ovviamente i versi si riferiscono alle varie democrazie come storicamente si manifestano. Nessuno può pensare ad una condanna della democrazia, che com’è noto, è da considerare, malgrado la contraria opinione di Platone, di Hegel e di Pareto, il migliore dei governi possibili. Valgono, allora per la democrazia italiana? Lo escluderemmo. Sennonché, guardando ai risultati elettorali degli ultimi lustri, in cui gli elettori hanno premiato gli stessi partiti, che hanno tratto vantaggio dagli scandali, dal malaffare e dalla corruzione, c’è da convenire col vecchio Pound che “non c’è più un’idea chiara della santità”.
“E i cavalieri salgono,
non più ombre,
luci fra di loro, accese
e l’ombra scura del coraggio” (dal canto XC)
Questi versi come i precedenti fanno parte della sezione Rock-drill (= perforatrice di roccia) e furono composti quando Pound era prigioniero nel manicomio di St. Elizabeths Hospital di Washington (un americano sano di mente non poteva criticare gli USA in guerra!). La poesia, fuor di metafora, vuole perforare l’imbecillità del mondo, come il seme che germoglia nella terra. Il canto XC è un inno all’amore e bella ed augurale è quest’immagine dei cavalieri che insofferenti al fango, all’oscurità, ai luoghi comuni emergono luminosi, avendo per virtù il proprio coraggio!