• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 26 Gennaio 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

L’intervista. Il professor Mazzoni: “Nuova attenzione in Italia per la letteratura romena”

by Mario Bocchio
9 Dicembre 2014
in Cultura
0
Mircea Catarescu
Mircea Catarescu

Bruno Mazzoni è un noto romenista e traduttore di due prestigiosi protagonisti della letteratura romena contemporanea, Ana Blandiana e Mircea Cărtărescu, autori che così si raccontano, ripensando agli anni bui del comunismo: “Noi non abbiamo vissuto nemmeno per un istante, fin oltre i trent’anni, nella realtà, ma in un sottomarino giallo dove tenevamo i nostri libri, i nostri incontri del lunedì. Noi siamo stati liberi in quegli anni, liberi nei sotterranei, ed eravamo felici di fare, senza pensare affatto a pubblicare, la nostra poesia ‘underground’” (M. Cărtărescu).

Professor Mazzoni, lei traduce in Italia Mircea Cărtărescu…

“Non conoscevo di persona Mircea Cărtărescu, ma la sua creazione letteraria mi ha colpito fin dalla lettura di Nostalgia, che in realtà era apparsa dapprima in versione mutila col titolo Visul. Per ragioni editoriali ho iniziato a tradurre il romanzo più breve,Travesti, che ha poi convinto l’editore ad affrontare anche altri, più impegnativi romanzi cartareschiani. La finezza del tratto, pur nella piena autocoscienza della sua statura letteraria, e la mitezza della persona hanno conquistato me e insieme il pubblico dei lettori che hanno avuto modo di ascoltarlo in incontri e presentazioni varie in giro per l’Italia”.

Quale è la peculiarità della poesia e della scrittura narrativa cartareschiana?

“L’intertestualità presente, poniamo, in testi quali Poema chiuvetei ovvero O seară la Opera è un vero banco di prova per il lettore che non abbia familiarità con la storia della poesia romena e con la sua lingua; figurarsi per il traduttore che traspone per un pubblico del tutto digiuno di quella tradizione culturale e letteraria. Ma anche tante espressioni idiomatiche, o gergali, non sono certo problema da poco. In buona sostanza, nell’atto traduttivo è la complessa commistione stilistica il vero nòcciolo dei problemi di lingua da affrontare. Quanto alla prosa, quella di Cărtărescu è una prosa affascinante, seduttiva, commista di registri alti e bassi, di un metalinguaggio scientifico, neuronale o solo medico, e di espressioni quotidiane e talvolta gergali. Ciò che mi pare segnarne il carattere originale specifico è la capacità di creare universi finzionali, perfettamente coerenti e credibili, fantastici eppure reali quanto il mondo che denota il joc prim in cui qualcuno ci ha gettato a vivere, simili a dadi su un panno verde di un tavolo da gioco”.

Ana Blandiana è l’altra sua grande autrice. Da che cosa è attratto?

“Il tema dell’innocenza in parte perduta, il silenzio in quanto ‘tăcere’, il fascino dell’arte classica (si legga Apollo) e della musica, il dialogo con elementi mitici archetipali (ad esempio Baladă). Ai poeti che hanno debuttato a metà degli anni Sessanta il pubblico chiedeva di trasmettere una visione umanisticamente nuova, o forse antica, di recuperare l’io lirico, di ridare senso e spessore alle parole, di militare per la verità”.

Impresa non di poco conto anche per chi traduce.

“Il problema più difficile da affrontare nella traduzione di un poeta risiede nella maggiore o minore capacità di restituirne la voce lirica senza ‘tradire’ eccessivamente il timbro ovvero la tonalità della sua identità poetica. E qui devo rilevare la testura dolce-grave delle creazioni di Blandiana, in cui si risentono le suggestioni e gli echi della tradizione lirica blaghiana… nonché l’ars combinatoria – come lei stessa scrive – in cui una certa oscurità ‘slava’ si coniuga con la solarità ‘romana’. Il libro di Blandiana edito da Donzelli è stata una sorpresa per tutti, dai traduttori – non trascurerei il ruolo di Biancamaria Frabotta, ottima docente all’Università di Roma La Sapienza e poeta di grande sensibilità e rigore intellettuale – fino all’editore. Grazie al volume citato, a Blandiana sono stati assegnati il Premio speciale Acerbi per la poesia e il prestigioso Premio internazionale Camaiore di poesia, con recensioni assai favorevoli e con successivi inviti a numerosi festival in Italia”.

Come caratterizzerebbe, in generale, la poesia romena nata sotto il regime?

“Si tratta di autori formatisi in prevalenza in facoltà umanistiche, a numero chiuso, con ottimi docenti. A Bucarest sono stati giustamente famosi i Cenacoli di poesia e di prosa guidati da due critici di eccezione: Nicolae Manolescu e Ovid Crohmălniceanu. Da lì sono venuti fuori i poeti e gli scrittori (si pensi a Desant ’83, ristampato) che non hanno avuto granché da negoziare con un regime ormai in stato preagonico, il che ha dato loro la massima libertà consentita di scrittura. Come ha detto Cărtărescu in una celebre intervista: ‘Abbiamo vissuto realmente nella letteratura, abbiamomangiato, come si usa dire, ‘pane e poesia’, abbiamo amato più nei poemi chenella realtà, abbiamo abitato più in una Bucarest racchiusa in un verso – che così assomigliava parecchio a New York – che non nel buio e nel freddo della capitale reale. […] Noi non abbiamo vissuto nemmeno per un istante, fin oltre i trent’anni, nella realtà, ma in un sottomarino giallo dove tenevamo i nostri libri, le nostre cassette, i nostri incontri del lunedì. Noi siamo stati liberi in quegli anni, liberi nei sotterranei, ed eravamo felici di fare, senza pensare affatto a pubblicare, la nostra poesia ‘underground’. Noi abbiamo istituito la normalità in un pezzetto di Romania e credo che con questo abbiamo fatto moltissimo’.

Quale attenzione viene riservata in Italia alla letteratura romena?

“Una risposta a questo quesito deve essere necessariamente parziale. Troppo poco si è fatto in questa direzione ,se si eccettuano i due utilissimi lavori bibliografici, ormai di più di vent’anni fa, di Pasquale Buonincontro e di Ioan Guţia sulla presenza della letteratura romena in Italia. Negli ultimi anni, d’intesa con il prorettore dell’ Università ‘Babes-Bolyai’ di Cluj-Napoca e con le cattedre di Italianistica di Cluj e di Bucarest, abbiamo però rilanciato il progetto, ideato dal compianto Marian Papahagi, di un’ampia Enciclopedia delle relazioni culturali italo-romene”.

E il mondo editoriale italiano?

“Mi pare che il muro di disinteresse verso i valori della cultura romena cominci a mostrare positive crepe. A parte Mircea Cărtărescu, Ana Blandiana e altri autori consacrati per filiera ‘europea’ (Eliade, Ionesco, Cioran, Celan), hanno iniziato a circolare opere ad esempio di Norman Manea (vincitore del celebre Premio Nonino), di Paul Goma, Lena Constante, Constantin Noica, Andrei Oişteanu, Ioan Vieru, Panait Istrati. Ma ormai cominciano a farsi conoscere anche autori della cosiddetta lettura ‘migrante’, ad esempio con Mihai Butcovan”.

@barbadilloit

Mario Bocchio

Mario Bocchio

Mario Bocchio su Barbadillo.it

Related Posts

Anniversari. Alberto Sordi icona di quell’italianità popolare, sognatrice e maldestra

Giornale di Bordo. Ma ce lo siamo davvero meritato, un grande attore come Alberto Sordi?

25 Gennaio 2021
Cultura. I 100 anni di “Nelle tempeste d’acciaio” di Ernst Jünger: guerra, tecnica e esperienza

Segnalibro. Ernst Jünger, il viaggiatore che lotta contro il nichilismo della modernità

24 Gennaio 2021

La Forza della Poesia. Leonardo Sinisgalli e l’incontro-scontro natura-tecnologia

CoviDiario. Verità, commercializzazione della salute e medicalizzazione dell’esistenza

Contro la cultura gender. La battaglia tra gabbiani e colombi metafora della natura da ritrovare

1920-2020. Villa Museo Alberto Sordi, il centenario e il mito antimoderno

Focus. Da Stato nazionale a Stato amministrativo l’assalto alla sovranità dei popoli

Cultura (di P. Isotta). Sciascia non vinse il Nobel perché era troppo grande

Oggi Paolo Borsellino avrebbe 80 anni. La testimonianza di Fabio Granata autore di “Meglio un giorno”

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Usa. Tarchi: “In un colpo solo eliminato Trump e legittimati gli avversari”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

La Forza della Poesia. Leonardo Sinisgalli e l’incontro-scontro natura-tecnologia

Taccuino. Renzi ha sgonfiato le gomme al premier Conte. Domani si dimette e sale al Colle

25 Gennaio 2021
Anniversari. Alberto Sordi icona di quell’italianità popolare, sognatrice e maldestra

Giornale di Bordo. Ma ce lo siamo davvero meritato, un grande attore come Alberto Sordi?

25 Gennaio 2021
Marvin Vettori, il sogno italiano combatte nelle gabbie dell’Ufc

Marvin Vettori, il sogno italiano combatte nelle gabbie dell’Ufc

25 Gennaio 2021

Ultimi commenti

  • Guidobono su Gramsci e le radici antipopolari del trasformismo
  • Guidobono su Gramsci e le radici antipopolari del trasformismo
  • Guidobono su Fare i conti con Pierre Drieu La Rochelle riscoprendo la sua estrema energia
  • sandro su Fare i conti con Pierre Drieu La Rochelle riscoprendo la sua estrema energia
  • Guidobono su Destre. Leonardi: “Alla liquidità del nostro tempo bisogna rispondere con la solidità delle idee”
  • Guidobono su Alain de Benoist: “Questo tempo esalta gli eroi uccisi, non quelli vittoriosi”
  • Guidobono su 1920-2020. Villa Museo Alberto Sordi, il centenario e il mito antimoderno

with by Alessandro Mignogna

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più