Un inno alla vita contro la meschinità delle Femen che continuano a fingersi alternative con provocazioni pagate a suon di dollari… La foto di una mamma romana davanti alla Basilica di San Pietro – con il profilo che mostra una vita nel grembo – è la risposta più efficace alle scadimento della propaganda femminista. Le Femen, infatti, per contestare la visita di Papa Francesco al Parlamento Europeo, in programma il 25 novembre prossimo, avevano simulato nella stessa piazza la gestualità dell’autoerotismo con in mano un crocifisso.
Barbadillo.it ha intervistato la mamma trentacinquenne protagonista di una risposta culturale che materializza la forza della vita contro la decadenza delle sottoculture mondialiste.
Quando e perché ha scelto di scattare la foto che la ritrae in Piazza San Pietro?
Sabato sera ero a fare una passeggiata in zona Borgo Pio con mio marito, casualmente ci siamo ritrovati a San Pietro e abbiamo pensato di fare quella foto, per rispondere all’agghiacciante provocazione delle Femen.
Cosa della loro provocazione l’ha maggiormente infastidita?
Il vilipendio, non solo della religione. La cosa che più di tutte, a mio avviso, è stata vilipesa è il corpo femminile, sfruttato e mostrato come un oggetto pubblicitario. Mi sono sentita offesa come donna e come essere umano.
Le Femen, con un curriculum che vanta innumerevoli bravate, vengono premiate dalla Innocenzi con un’ospitata ad AnnoUno. Secondo lei, in quali gesti risiede il vero coraggio d’esser donna?
Il coraggio di una donna, in un periodo buio come questo, è quello di portare la speranza, con una nuova vita.
Un’ultima domanda, è maschio o femmina?
Non importa la cosa che conta e che abbia un padre e una madre che gli vogliano bene.