Torna Yusuf Islam dopo quarant’anni di assenza dalle scene musicali. Stella della musica internazionale conosciuto come Cat Stevans, dopo essere scampato alla morte per annegamento, si è convertito all’islam, conducendo una vita quasi monastica dedicata alla preghiera e allo spirito. Ecco alcuni passi dell’intervista rilasciata a La Repubblica.
Il monito contro il consumismo
“Ho dovuto prendere le distanze dalla vita che facevo come cantante di successo per potermi guardare dal di fuori. Vede, io sono nato prima dell’avvento della televisione”. “Ora anche nel deserto la gente cammina per strada guardando uno schermo, parlando da sola, magari in conference call, tutti connessi con l’immenso mostro tecnologico che ci isola e ci allontana. È un attentato alla società: abbiamo perso i paesi, il conforto della comunità, l’allegria delle quattro chiacchiere al bar o in piazza. Questa è la mia paura, che saremo ridotti a numeri. A potenziali consumatori”.
Le ragioni della conversione all’Islam
“A Malibù, in una spiaggia privata per miliardari, nuotavo agile verso il largo. Quando cercai di tornare indietro, mi accorsi che la corrente era troppo forte. Stavo per soccombere, ero nel panico, gridai: ‘Dio, se mi salvi lavorerò per te’. In quell’istante un’onda potente mi sollevò e mi scaraventò verso la riva. Era tutta l’energia di cui avevo bisogno, in poche bracciate raggiunsi la spiaggia, sano e salvo. Fu un momento grandioso, sapevo che Dio esisteva, e che avevo rinnovato un contratto con lui”.
Equilibrio tra talento e Fede
“Avevo intorno gente che mi allarmava sul potere seduttivo e corruttore della musica. La verità è un’altra, cioè che la musica a un certo momento non è più stata una necessità, concentrato com’ero a dare un senso e riordinare la mia esistenza. Il mio unico interesse diventò la relazione tra l’uomo, l’Islam e la musica. Avrei poi scoperto attraverso mie ricerche che la chitarra è stato lo strumento che più ha contribuito alla diffusione della civiltà islamica in Europa. Ha ragione, questo è il disco che meglio realizza l’equilibrio tra il talento e la fede”. “”L’arte è arricchimento ma sono in totale disaccordo sul marketing aggressivo che ha trasformato la musica in un bene di consumo, soprattutto con l’avvento di internet e l’uso dello streaming. La Rete ha letteralmente disintegrato il piacere di scoprire musica geniale in posti impensabili e momenti inaspettati come succedeva quando io ero ragazzo a Soho, Londra. Credo che la moderazione sia salutare per recuperare il piacere all’ascolto. Abbiamo bisogno di armonia e di equilibrio, l’abbuffata genera sempre un’intossicazione”.
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=g-4HAwugRLg[/youtube]
Il nuovo album si chiamerà Tell ‘em I’m Gone e uscirà il 27 ottobre. Successivamente inizierà un tour in Europa e Nord America, toccando anche Milano l’11 novembre. Sarà un’opera dalle atmosfere blues, una musica cara all’autore, che ricorda come questo sia un genere rivoluzionario, legato ai popoli schiavizzati che poi si sono liberati. I fan di un tempo sono quindi serviti, anche se Yusuf Islam sembra proprio una persona completamente diversa dal Cat Stevens di 40 anni fa.