Italia 5 Stelle, la prima manifestazione nazionale del Movimento 5 Stelle, ha preso il via. Location: il Circo Massimo, un’area ottenuta non senza sacrifici, tanto che non sono mancate frecciatine al sindaco Marino. Tutta la kermesse è stata interamente finanziata da simpatizzanti e attivisti del Movimento, e i gazebo allestiti dagli stessi, con l’aiuto, in particolare, della deputata Roberta Lombardi.
Il parterre di ospiti è vario e gremito. A partire dall’esibizione di Edoardo Bennato, sul palco del Circo Massimo ieri si sono alternati anche gruppi emergenti, come gli Schizzo Movimento, che hanno intrattenuto gli astanti in attesa del discorso di Beppe Grillo.
Tra gli avventori, anche Marco Colarossi, il 14enne blogger, venuto agli onori delle cronache dopo la sua partecipazione alla trasmissione di La7, condotta da Corrado Formigli, Piazza Pulita. Marco Colarossi, sulla piazza di La7 si è confrontato duramente con il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Un intervento, il suo, che ancora fa discutere: da una parte i sostenitori di Marco, a prescindere dal suo credo politico; dall’altra, chi critica aspramente la sua comparsa in televisione, gridando allo scandalo.
Al 14enne blogger e simpatizzante del Movimento 5 Stelle abbiamo chiesto cosa spinga un ragazzo ad appassionarsi di politica e il suo interesse per il Movimento 5 Stelle.
Ecco il video: [youtube]https://www.youtube.com/watch?v=3q5HgBFlUDg[/youtube]
Alle critiche ha risposto il Garante per l’infanzia e l’adolescenza. “(…) L’apparizione in tv di un quattordicenne che non cantasse, né cucinasse da baby chef o raccontasse la sua storia (triste), ha generato tante e tali esternazioni di opinionisti, politici, editorialisti da lasciare basiti. Quotidiani, tweet, siti, in un florilegio di polemiche e bacchettonismo. E dire che l’unica “colpa” di Marco Colarossi, lo studente che a Piazzapulita è comparso in veste di ospite per due settimane consecutive, è quella di aver espresso la propria opinione, articolata e ficcante, prima all’indirizzo di Dario Nardella, sindaco di Firenze, e poi più in generale sul governo. Il giovane Colarossi, simpatizzante dei Cinquestelle, ha infatti la passione per la politica. E’ una colpa? Nel Paese dove il verbo ‘rottamare’ è diventato uno slogan, perché non si accetta che un adolescente dica la sua sulle scelte politiche? Noi adulti non facciamo che lamentarci delle nuove generazioni, accusandole di apatia, scarso interesse per la realtà, egoismo e narcisismo (e se fosse vero, i responsabili saremmo comunque noi, ricordiamolo). Descriviamo i nostri figli e nipoti sempre peggio di quello che sono. E in quanto alla tv, è innegabile che lo spazio riservato agli under 18 è direttamente proporzionale alla morbosità del caso di cronaca (Yara, le “parioline”, etc.) o all’effetto Auditel. Siamo sinceri: il mondo dei giovani non ha quasi mai diritto di cittadinanza nel piccolo schermo. Marco Colarossi è molto informato, segue la politica perché sa che la politica è anche il sistema di regole del vivere civile e lui vuole capirle, magari cambiarle quando fra quattro anni, maggiorenne, sarà chiamato a votare. (…) E’ chiaro che la passione di Marco per la politica sottintende una concezione ‘alta’ della politica stessa come strumento per il bene pubblico, non baratto di favori, lobby e accolita di mercanti nel tempio. Difendo Marco non in quanto Marco, si potrebbe chiamare Andrea, Sara, Matteo o Maria, essere simpatizzante di Forza Italia o del Pd. Difendo il diritto di un ragazzo ad essere considerato “persona” e come tale ascoltato e rispettato” – dichiara Vincenzo Spadafora.