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Home Cronache

Torino. Distruggono l’arte del Ventennio per non far sfigurare le archistar

by Augusto Grandi
8 Ottobre 2014
in Cronache
0

mercati generali torinoErano i vecchi Mercati generali di Torino. Costruiti, tra le due guerre, in un’area che allora era del tutto periferica. Eppure realizzati in uno splendido stile razionalista. Perché il bello, allora, non era riservato ai palazzi nobiliari o del regime. Poi, con il trasferimento dei Mercati, la struttura ha ospitato alcune iniziative per le Olimpiadi del 2006. Per poi essere lasciata deperire, con sporadiche manifestazioni ad occupare locali ed arcate. Ora avrebbero dovuto accogliere Paratissima, ma la manifestazione artistica è stata obbligata a traslocare.

Perché? Perché gli ex Mercati sono diventati terra di nessuno, anzi terra a disposizione di ladri di rame, di teppisti vari, di devastatori di professione, di imbrattamuri che si sentono artisti. Danni, quelli nuovi, per almeno 50 mila euro. Nell’indifferenza del Comune e delle forze dell’ordine. Strano? Mica tanto. Perché a fianco degli ex Mercati sorgono le palazzine realizzate per le Olimpiadi ed occupate, abusivamente, dalle “grandi opportunità” sbarcate a Lampedusa e poi risalite sino a Torino. Occupazione abusiva, affitto inesistente, spese sconosciute. E la democratica Torino fassiniana, che costringe gli anziani italiani a frugare nell’immondizia dei mercati per procurarsi il cibo, può mica sbattere fuori le “grandi opportunità”.

La Torino democratica e fassiniana che sfratta gli anziani italiani dalle case popolari, può mica sfrattare le “grandi opportunità”? Certo che no. E lo Stato italiano, quello che taglia le pensioni agli italiani che hanno lavorato tutta la vita perché i soldi servono per ospitare le “grandi opportunità” in hotel sulla Riviera, può forse permettersi di infastidire i graditi ospiti? Con controlli sugli ex Mercati che assomiglierebbero tanto ad una dimostrazione di sfiducia? Macché. Campo libero a razzie e devastazioni. E in fondo con la speranza che venga distrutto tutto. Perché gli ex Mercati sono un capolavoro di architettura e stonano con i banali parallelepipedi chiamati grattacieli realizzati, a costi altissimi, da due sedicenti archistar. Ed uno di questi palazzacci, quello che ospiterà gli uffici della Regione, sorge a poca distanza dagli ex Mercati. Meglio evitare confronti spiacevoli per Fuffas e per i suoi committenti. Meglio lasciare che l’architettura, quella vera, venga azzerata per lasciar spazio a scatoloni privi di qualsiasi creatività.

@barbadilloit

Augusto Grandi

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Tags: archistararchitetturaaugustoexgrandimercatotorinoventennio

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