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Home Scintill&digitali

Scintill&digitali. Ghost gun la pistola artigianale che tutti possono creare

by Natale Cassano
2 Ottobre 2014
in Scintill&digitali
0

blurb-gunmillL’universo dei maker, ovvero i creatori di oggetti che sfruttano la tecnologia delle stampanti 3D, è negli ultimi anni esponenzialmente cresciuto, permettendo a chiunque possieda questo strumento – il cui costo si attesta sui 1000 euro – di costruire gli oggetti più disparati. Online infatti si trovano i modelli di qualsiasi oggetto di uso commerciale, dalle statue ai contenitori, passando anche a modelli di automobili e navi.

Le tecnologia del 3D making sono e saranno una risorsa fondamentale per l’evoluzione dell’industria, perché, raggiunti gli standard di sicurezza per il compratore che oggi sono richiesti, sostanzialmente abbatterebbero i costi di produzioni delle unità. La questione però ha anche la sua faccia oscura, soprattutto in questo periodo storico in cui le leggi non pongono ancora limiti alle possibilità dei maker e permettono loro di costruire con facilità anche oggetti potenzialmente pericolosi, come le armi.

Proprio su questa questione all’avvento della tecnologia delle stampanti 3D tre anni fa si era sollevato un polverone quando un progettista americano ventenne, Cody Wilson, pubblicò online il progetto per la creazione di un’arma 3d in plastica, chiamata “The liberator” (Il liberatore), perfettamente funzionante. E letale.

Allora l’arma era in plastica e sollevò l’interesse di molte associazioni giovanili, che criticavano Cody, colpevole di aizzare i ragazzi all’uso delle armi. Nonostante le critiche Cody ha continuato a lavorare sul progetto della sua arma 3d, riuscendo ad adattarla alle nuove tecnologie del making, che utilizzano materiali più resistenti come il metallo.

E’ nata così la “Ghost gunner” (la pistola fantasma), una fresa che permette di ricreare il corpo di una pistola modello Ar 21 a cui si possono poi collegare le rimanenti parti (canna, caricatore e cane) per trasformarla in un’arma funzionante. Tutto questo ad un costo basso, visto che la Defense Distributed -l’associazione di Cody Wilson – vende il progetto online per 1200 dollari (poco più di 950) e tutti i rimanenti pezzi possono essere facilmente reperiti online nei portali dedicati alle armi, ma si possono trovare anche schemi per riprodurre questi componenti con le attuali stampanti 3d, anche se al momento sono riproducibili in plastica. La Ghost gun è preordinabile sul sito del progetto, con arrivo previsto per le vacanze estive del 2015.

E’ abbastanza chiaro quanto la “rivoluzione” di Cody possa essere pericolosa, poiché l’uso del metallo risolve il problema della fragilità del precedente modello in plastica e permette a chiunque di accedere al mondo delle armi. Il corpo della Ghost gunner è chiaramente privo del numero seriale che contraddistingue ogni arma, rendendola quindi non rintracciabile. Una pistola “fantasma” appunto.

Alle critiche Cody ha risposto che il suo progetto ha un carattere totalmente anarchico. “La creazione delle armi in casa permetterà di creare armi senza passare dal monopolio dei fabbricanti – ha raccontato. Questo è un attacco al cuore pulsante di questi statalisti. Voglio umiliare chi ha cercato di umiliarci”.

Insomma, sfruttando anche il vuoto normativo internazionale, che vieta l’uso delle armi non registrate ma non la creazione, Cody vuole continuare la sperimentazione nel campo della creazione delle armi, e rendere il processo sempre più semplice, “fino a diventare facile come disegnare un’arma con l’inchiostro su un foglio” ha dichiarato.

Quello che ci si chiede è come questi nuovi fabbricatori di armi casalinghe saranno rintracciabili dalla legge nel caso l’arma sia usata per compiere un delitto. A questo la personale rivoluzione di Cody Wilson non ha ancora pensato.

@barbadilloit

Natale Cassano

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Tags: 3dAr 21armaCody Wilsonmakerspistolariproduzionestampante

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