A volte ritornano. Dice un proverbio giapponese che tutti commettono errori ed è per questo che esiste una gomma per ogni matita. Shinji Kagawa da Kobe, classe ’89, con la sua matita aveva provato a tracciare un percorso ambizioso, passando nell’estate del 2012 dal Borussia Dortmund al Manchester United per una cifra di poco superiore ai quindici milioni. A due anni di distanza, per poco più della metà, ha compiuto il percorso inverso; la gomma ha cancellato l’errore. Non che in Inghilterra il giapponese avesse fatto male, sia chiaro, soprattutto nella prima stagione. Semplicemente non si è ripetuto ai livelli di Dortmund, copia meno brillante del giocatore che aveva militato coi gialloneri di Jurgen Klopp. E se due indizi non costituiscono una prova è pur vero che questo ritorno, unito a quello recente del turco Nuri Sahin dopo la doppia esperienza al Real Madrid e al Liverpool, diano almeno un segnale di quanto l’allenatore di Stoccarda incida con la sua bravura nella valorizzazione dei talenti che ha a disposizione. Tornare in Westfalia rappresenta quindi per Kagawa il modo migliore per potersi dare una seconda possibilità in un ambiente familiare che saprà coccolarlo e stimolarlo al meglio. Il fantasista giapponese va a impreziosire un reparto che con Blaszczykowski, Mkhitaryan, Immobile e soprattutto Reus candida ancora il Borussia quale principale avversaria del Bayern di Guardiola, rinforzatosi ulteriormente grazie agli acquisti di Benatia e Xabi Alonso. Proprio il centrocampista basco è arrivato in extremis a rimpolpare un centrocampo che aveva perso la sua guida dopo la partenza di Toni Kroos, lasciato andare via dopo avergli negato un ingaggio da top player. Perché tutti commettono errori, anche il più grande club di Germania. E’ per questo che c’è una gomma per ogni matita. E una nuova matita per riscrivere il proprio destino.