Il tabellone maschile di Wimbledon si è allineato alle semifinali. Federer – Raonic e Djokovic – Dimitrov. Due le sorprese ai quarti che sono poi le sorprese del torneo. Quella di Murray, campione uscente e idolo di casa che ha ceduto in 4 set contro Dimitrov, un Dimitrov alla sua prima semifinale in uno Slam, proprio a Wimbledon dove in tanti, ora, sperano nella suggestiva finale contro Federer. E quella di Kyrgios, il diciannovenne australiano che, sul solco di Cash e di Laver, dimostra che gli australiani sono ancora dei buoni erbivori. Kyrgios, tanto servizio e tante volée, ha dimostrato di avere talento e di conoscere come sono fatti i ciuffi d’erba. A pagarne le conseguenze un certo Rafa Nadal che, sarà pure il numero uno del mondo,ma rimane pur sempre un terraiolo. E in quel punto, quando Kyrgios ha colpito la palla portando la racchetta in mezzo alle gambe, di fronte a uno dei tanti, tutti uguali, rovesci di pressione da fondocampo di Nadal, non fa soltanto punto, che è pur sempre in quei casi fortunoso. Accende una speranza. Kyrgios con le sue lunghe leve, quell’andatura che sembra una gru, che ricorda Michael Stich, è l’immagine della rigenerazione di questo sport. Dove, almeno a Wimbledon, almeno sui manti erbosi di Church road la grazia e il tocco possono tornare a vincere.
Kyrgios era dato 1000 a 1 a inizio torneo. Dopo la vittoria contro Nadal, era dato a 12 a 1. Numeri che da soli fanno già capire che questo giovane potrà dire la sua nel circuito e per il tennis australiano.
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Il tennis però, proprio a Wimbledon che è il suo tempio, vive ore cruciali. Perché Milos Raonic, rappresentante di quel tipo di gioco che, con la sua monotonia e l’assenza di qualunque estetica, allontana dagli stadi e dalle tv gli spettatori, con 39 aces ha eliminato proprio il giovane e talentuoso Kyrgios conquistando la semifinale contro Federer. L’idea che Raonic possa arrivare in finale è roba da far rivoltare Fred Perry nella tomba. Staremo a vedere. Vedremo se Roger Federer, immarcescibile, malgrado la famiglia sempre più numerosa, troverà ancora stimoli per superare il suoi stessi record.
Wimbledon ha sempre premiato il talento, e ha sempre offerto al pubblico che ama il tennis, in quanto gesto tecnico, nuovi interpreti, lanciandoli nell’Olimpo di questo sport. Fu così, ad esempio, per Stich e per Cash. Due che non ebbero, poi, una longeva continuità negli Slam ma che tra l’erba seppero esprimere tennis. Quello vero, quello fatto a colpi di fioretto. Tra questi finiranno, è solo questione di anni, Dimitrov e Kyrgios. È loro il futuro del tennis. Tant’è.