«Tanti auguri e avanti, lavorare su questo». Così Papa Francesco ha salutato da piazza San Pietro i 40mila che hanno partecipato alla quarta “Marcia per la vita”. Il messaggio “politico” emerso dalla manifestazione è forte: negare l’eucarestia ai politici abortisti o che sostengono legislazioni favorevoli all’aborto, messaggio ribadito dal cardinale Leo Burke, ospite al convegno internazionale di sabato 3 maggio in via della Conciliazione. Ma anche critica al premier Renzi per le sue posizione sulle coppie di fatto e opposizione serrata all’ideologia “gender”.
Questi i temi della marcia dei 40mila che hanno sfilato domenica pacificamente per le vie di Roma, con i cartelli e le bandiere dei movimenti, per chiedere la cancellazione della legislazione sull’aborto e chiedendo l’introduzione di politiche a favore della famiglia e delle donne. Quest’anno la Marcia, come ricordato durante l’Angelus da Papa Francesco, ha assunto una forma internazionale. Erano presenti delegazioni di 16 paesi del mondo, fra cui quella della Polonia e, numerosa, quella spagnola, coordinata dal movimento Derecho a Viver. Importante anche la forma aconfessionale della manifestazione, che ha legittimato la presenza di una delegazione di alcuni marocchini, mussulmani quindi, che hanno voluto dare il loro contributo per una battaglia, quella per la vita, trasversale al credo e ai confini. Fra le altre confessioni, erano presenti ortodossi, valdesi ed evangelici.
La risposta politica alla Marcia non si è fatta attendere. Erano presenti alcuni esponenti politici di vari partiti parlamentari, fra cui Giorgia Meloni e Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, Mario Borghezio della Lega Nord e Maurizio Gasparri di Forza Italia. Significativa la presenza anche del “Comitato della famiglia”, associazione laica sempre più ramificata nel territorio nazionale che si batte affinché nelle istituzioni locali siano le politiche per la famiglia al centro dell’interesse.
La Marcia per la Vita è un evento che si ripete da alcuni anni, nei primi giorni di maggio, organizzata da un gruppo di associazioni di ispirazione cristiana, ma indipendenti dalle istituzioni ecclesiastiche ordinarie e anzi spesso critiche nei confronti di alcune aperture dei prelati. Nel corso degli anni il successo di pubblico è andato aumentando e anche le istituzioni ecclesiastiche non hanno potuto ignorarla, legittimandola nel corso del tempo e quest’anno hanno dato la loro adesione ben 14 cardinali, fra cui il già citato Burke, Bertone e Scola. La prossima edizione sarà il 10 maggio 2015.