All’Atletico Madrid non riesce il colpo: il Levante beffa i colchoneros e riapre il campionato. Il Barcellona ringrazia, ma i catalani sembrano già alle corde mentre il Real Madrid può sognare la remuntada ma impatta con il Valencia nella gara che avrebbe potuto rivoluzionare la classifica.
NON E’ UN TRIANGOLARE. Diego Costa e compagni non riescono a mettere il sigillo sulla Liga. Il piccolo Levante ne approfitta e tenta di dimostrare che il campionato spagnolo non è un triangolare fra super-squadre con le altre a fare da sparring partner. Ne fa due all’Atletico Madrid che adesso sembra avere le vertigini, dopo la qualificazione in finale della Champions League. Simeone deve subito calmare i suoi: il rischio è troppo grande, quello di veder naufragare una stagione incredibile. L’avversario non sarà il triste Barcellona (che, per inciso, nell’ultima giornata ha impattato 2-2 contro il modesto Getafe) ma il Real Madrid catenacciaro e vincente di Carlo Ancellotti. Concentrazione permettendo.
DOPPIA SFIDA VERA. In finale a Lisbona e nel finale della Liga. Le rivali sono le due squadre più titolate di Madrid. L’Atletico è avvantaggiato in campionato: 88 punti danno una certa sicurezza, prima sul Barça (fermo a 85) e poi sul Real Madrid che ne ha 83 ma deve recuperare una partita sulle rivali. In Champions chi ha davvero tutto da perdere è la squadra di Ancellotti. La Decima è l’ossessione che ha ucciso il Mourinho galactico. Il tecnico emiliano sogna di regalarla al Santiago Bernabeu e lui, che non ha paura di giocare di rimessa (“Catenaccio? In Italia non è una parolaccia…” ipse dixit), potrebbe essere l’uomo giusto. Sulla sua strada, però, il Cholo Simeone. Uno che incantò, da giovanissimo, tale Romeo Anconetani. E che in Italia ci ha passato il meglio della sua carriera da calciatore. Da vincente.