L’attacco al cuore del renzismo arriva dalla sua Firenze: il politologo Giovanni Sartori stronca le scelte del neopremier Matteo I e tuona: “Questo è un governo di incompetenti guidato da un incompetente”.
Dalle colonne virtuali di Dagospia, il professore fiorentino si scaglia contro quello che gli appare un esecutivo dell’apparire, piuttosto che dell’essere. Slogan e pochi contenuti, “Potrebbe far concorrenza a Grillo, un altro che parla veloce ed è bravo con l’elettronica”.
Secondo Sartori c’è poco da esser soddisfatti. Per il politologo, Matteo Renzi “ha dimostrato poca capacità nello scegliersi i collaboratori. Sempre che non se li sia fatti imporre, ma lui dice di no. Ha solo messo insieme una squadra per metà di uomini e per metà di donne. Punto“. Non convince nemmeno la sua propensione al compromesso a tutti i costi.
Al Senato, pronunciando il suo discorso per la fiducia, il presidente del consiglio incaricato ha snocciolato la sua proposta di ius soli legando l’acquisizione della cittadinanza italiana alla frequenza di un ciclo scolastico. Il tentativo renziano di mediare tra le correnti di pensiero presenti in parlamento è palese. Ma Sartori non si fa convincere e ribadisce la sua opposizione: “La sua è la proposta di ius soli più stupida, superficiale, avventata e sconcertante che abbia mai ascoltato”. Peggio della Kyenge?
Una stroncatura in piena regola, che non sembra ammettere sconti e che finisce per triturare anche il mito a cui Renzi ha sempre detto di volersi ispirare, il sindaco santo di Firenze Giorgio La Pira: “Era un furbacchione, su di lui circola vera e propria mitologia…“, punge sarcastico lo scatenatissimo Sartori che boccia senza appello il più giovane presidente del consiglio incaricato repubblicano.
E se Renzi è nel turbine delle polemiche, Leonardo Pieraccioni, fiorentino doc, gli dedica un appello su Fb: “Matteo, ho visto i forconi che t’aspettavano fuori alla tua prima uscita da premier. Sta’ bono vienvia, qui tucci rimetti le penne, da’ retta a un bischero: domani racconta che tu avevi scherzato e torna a Firenze, noi tutto sommato ti si vole bene. L’hai tenuto lo scontrino? Entro quindici giorni ci si pole spremierare”.