Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito democratico, con un successo di dimensione molto più ampie di quelle delle consultazione interna. Ha vinto il ballottaggio aperto anche ai simpatizzanti con una percentuale vicina 68% dei voti, seguito da Gianni Cuperlo con il 18% e Pippo Civati con il 12% circa. Indicando la fine di una classe di dirigente di sinistra (di matrice postcomunista) ha iniziato la marcia per andare a sostituire Enrico Letta a Palazzo Chigi.
Ecco alcuni passaggi del discorso di Renzi.
Ultimatum a Letta e neocentristi: “Forse useremo metodi un po’ spicci ma non confondete l’ambizione di cambiare l’Italia con quella di cambiare un ministro o un governo. Sono tre mesi che i giornali scrivono che vogliamo cambiare dei ministri ma questo è secondario. A qualche vecchio neocentrista che aveva brindato dopo la decisione della Consulta, gli abbiamo fatto andare di traverso la bottiglia”.
Siluro alla Cgil: “In un paese civile non può bastare l’iscrizione al sindacato per fare carriera. Il sindacato deve cambiare con noi”.
Stoccata a Grillo: “Dopo la giornata del Vaffa, oggi sono andati ai seggi due milioni e mezzo di democratici per il giorno della proposta, per dire che cosa vogliono fare per l’Italia”.
Integralismo bipolare (al tempo dei tre poli): “Dopo il risultato di queste primarie è salvo. Ai teorici dell’inciucio diciamo: vi è andata male”.
Lo scippo dei temi della destra: “Siamo la sinistra del merito”.