Dalle 17.43 di mercoledì 27 novembre Silvio Berlusconi è decaduto con voto del Senato dalla carica di parlamentare della Repubblica. Il voto dell’aula è stato a scrutinio palese.
Ecco le dichiarazioni dei vari gruppi.
Loredana De Petris per Sel. Sì alla decandenza. “Quello che stiamo per approvare oggi corrisponde solo e unicamente all’applicazione della legge e all’affermazione di un principio, e cioè che la legge è uguale per tutti e quindi che anche i potenti devono sottostare alla supremazia del diritto e della legge”.
Erika Stefani per la Lega. “Forse alla fine sono più i dubbi e le perplessità che non le certezze. I dubbi e le perplessità sono sulla costituzionalità della Legge Severino”.
Renato Schifani per il Nuovo centrodestra. Voto contro la decadenza. “Voteremo contro per prendere le distanze da una pagina buia della nostra democrazia parlamentare. E’ uno strappo di carattere istituzionale e costituzionale sulla trasparenza delle regole che sono state violate. E non ci stiamo. Le regole sono garanzie di un sistema e vanno applicate senza guardare il colore politico. La legge è uguale per tutti ma noi crediamo che l’articolo 3 non sia stata applicato nei confronti del cittadino Silvio Berlusconi”.
Paola Taverna del Movimento 5 Stelle. “Berlusconiè un delinquente abituale e recidivo” che “non è sceso in campo per il bene del Paese, come dice lui, ma per salvare le sue aziende” ed “era in Senato per architettare reati e incrementare il suo patrimonio”. “Sentiremo molto la sua mancanza. Parliamo della decadenza di un senatore che il suo mandato non lo ha nemmeno lontanamente svolto”.
Anna Maria Bernini per Forza Italia. “Consegnare Silvio Berlusconi a questa magistratura significa consegnare la sovranità popolare. Oggi non è il 25 aprile di liberazione dal nemico storico ma l’8 settembre delle istituzioni democratiche”.
Luigi Zanda per il Pd. “E’ la prima volta in vita mia che sento definire ‘colpo di Stato’ il rigoroso rispetto delle leggi”. “Primo bisogna essere prudenti, evocare la piazza con toni forti è molto pericoloso per la democrazia. Secondo: gli insulti gratuiti e infimi al presidente Napolitano sono una brutta pagina della nostra vicenda istituzionale. Sono errori seri e gravi, soprattutto perché hanno guastato un dibattito pubblico che per mille ragioni avrebbe dovuto avere un altro contenuto”.
Scelta civica divisa. Gabriele Albertini ha votato contro la decadenza di Berlusconi. Il capogruppo Lucio Romani a favore.