“Vogliamo un risultato storico” e le premesse ci sono tutte: sabato pomeriggio, a Torino, la nazionale italiana di rugby affronterà uno delle formazioni più forti al mondo, l’Australia. Sergio Parisse, dopo il pareggio sfiorato l’anno scorso a Firenze, sa di potersela giocare anche con i gialli e carica i suoi: “Siamo consapevoli di poterli battere, ma anche di poter prendere 40-50 punti al passivo – riconosce -. Quindi sabato dovremo fare ottanta minuti di grande rugby per poter essere vicini nel punteggio fino alla fine e raggiungere un risultato storico”. E la carica della città è assicurata visto che mancano appena 1500 biglietti per decretare il tutto esaurito allo stadio Olimpico di Torino: 27 mila persone inciteranno gli azzurri che, di certo, non vorranno sfigurare. “Torino – ha detto Alfredo Gavazzi, presidente Federugby – ha una grande potenzialità per il rugby, anche in ottica della nostra volontà di candidarci a ospitare la Coppa del Mondo 2023”. La città della Mole è stata scelta proprio per questo motivo e il test match è molto più di una semplice amichevole perché, come dice Martin Castrogiovanni, può valere “un’impresa”.
Quella di Torino è solo la prima di una serie di amichevoli che gli azzurri hanno in programma per novembre. Gli azzurri saranno impegnati anche con i ragazzi delle Fiji (il 16 novembre a Cremona) e con i colossi dell’Argentina (il 23 novembre a Roma). Parisse, che della nazionale è capitano, e Castrogiovanni non hanno paura degli avversari che andranno ad affrontare e sono convinti di poter dire la loro sia nelle amichevoli che nelle partite ufficiali della stagione che incomincerà nel 2014. Per la prima volta mancherà Andrea Lo Cicero che ha lasciato il gruppo. Nessuna paura però: gli uomini di Jacques Brunel hanno tutta la voglia di vincere e far godere l’Italia dell’ovale.