Dice che «se ne riparla a gennaio». Intanto, però, Corrado Passera – ex ministro dello Sviluppo Economico – ha già confermato che scenderà direttamente in politica. A convincerlo al grande passo, a quanto sostiene, è stata una legge di stabilità che non aiuta lo sviluppo: «Quando per così tanti anni si va giù, per mobilitare un’economia grande come quella italiana bisogna mobilitare almeno 2-300 miliardi. A gennaio li mobiliterò». Come farà, però, non l’ha detto: «Dove li prendo? Lasciamo un po’ di suspance».
Dopo un’avventura non particolarmente brillante all’interno del governo Monti e un anno passato da “osservatore”, Passera – ex banchiere di Banca Intesa – non intende però proporre l’ennesimo soggetto centrista. Lo ha spiegato lanciando una stoccata a Monti: «Parabola triste per Monti. Triste è soprattutto aver buttato via un’opportunità così bella e grande per l’Italia. Non ho seguito Monti perché alla fine il programma non era abbastanza radicale e il partito non era abbastanza nuovo» in quanto c’erano Fini e Casini.
Oggetto dell’altra stoccata Luca Cordero di Montezemolo, accusato di aver dato vita a un’ipotesi centrista senza prospettive: «Il mio progetto ha dentro un bisogno di coraggio grosso e Montezemolo non l’ha avuto. Spazio per terze vie centriste non ce n’è, non esistono. Se guardo al centrodestra o al centro sinistra? Oggi è più un momento di idee». Ma visto che a sinistra – tra Cgil e Renzi – lo spazio è già occupato, non si rimarrà sorpresi nel vederlo tra le facce nuove del centrodestra. Magari per le primarie. Sempre che si facciano.