Ad oltre un decennio da Il nemico alle porte, il cinema torna ad occuparsi della battaglia di Stalingrado con un epic movie, Stalingrad, che uscirà tra meno di un mese nelle sale russe. Realizzato sulla base di scrupolose ricerche storiche, il film è diretto da un reduce della battaglia o, per meglio dire, di una delle prime pellicole di produzione internazionale dedicate allo scontro tra nazisti e sovietici: il regista, Fedor Bondarchuk (The 9th Company e The Inhabited Island), aveva interpretato il ruolo di un soldato russo in Stalingrad del 1989 , realizzato grazie ad una joint venture “sovietica-cecoslovacca-eastgermany- americana” e con la regia di Yuri Ozerov.
Ma veniamo alla trama. Novembre 1942, la VI Armata tedesca è vicina alla vittoria: le forze sovietiche nella città che porta il nome di Stalin sono allo stremo. Sei fratelli restano tagliati fuori dalla ritirata, in pieno territorio nemico. Conosciuta una giovane decidono di proteggere ad ogni costo, asserragliandosi nella casa di lei e dando battaglia senza quartiere ai nazi, un po’ sulla falsariga dell’epica resistenza della “casa di Pavlov”.
Sgraniamo gli occhi di fronte alle poche (ma sensazionali) scene del trailer: scenografie perfette, divise, armi, carri armati che paiono tornati tra noi attraverso un varco temporale. Tutto molto realistico, una manna per gli appassionati di war movie e per coloro che hanno “combattuto” alla fabbrica Ottobre rosso con Call of Duty.
Nella pellicola di Bondarchuk fa capolino Thomas Kretschmann, anche lui veterano di Stalingrado. L’attore, infatti, 20 anni fa muoveva i primi passi nel mondo del cinema proprio grazie a Stalingrad (J. Vilsmajer, 1993), liberamente ispirato al ciclo dei romanzi del danese Sven Hassel sulla compagnia penale della 27^ divisione panzer.
A Kretschmann il ruolo del ‘crucco’ pare piacere: dopo aver interpretato l’ ufficiale Wehrmacht in Operazione Valchiria, Il pianista, U-571, La caduta, Eichmann (senza contare poi i ruoli da affascinante e perfido vampiro in Blade e Dracula 3D), torna ad indossare la feldgrau nei panni di un militare tedesco dall’aria malinconica.
Ma con Bondarchuk Thomas si troverà in tutt’altro contesto: pur non essendo una pellicola guerrafondaia e nostalgica, Stalingrad pare voler celebrare una pagina gloriosa della storia russa, quasi un omaggio al forte spirito nazionale che anima la Russia di Putin.