Tempo di premi. Accantonato il Premio Strega con la prevista vittoria di Feltrinelli con “L’anniversario” di Andrea Bajani, a Siracusa si sceglie la terna dei finalisti del Premio Letterario Nazionale Elio Vittorini, giunto alla XXIV edizione. La Commissione di valutazione delle opere in concorso presieduta dal professore Antonio Di Grado e composta da Enzo Papa, presidente dell’Associazione Culturale Vittorini-Quasimodo promotrice del premio, da Edoardo Esposito, docente di Letterature comparate presso l’Università degli Studi di Milano, da Domenica Perrone, ordinario di Letteratura italiana contemporanea, presso l’Università di Palermo, da Marina Valensise, giornalista e scrittrice e amministratore delegato della Fondazione Inda, partner del Premio, da Sara Zappulla Muscarà, scrittrice e critico letterario e dal redattore culturale Daniela Sessa.
I tre libri finalisti
“Il fiore delle illusioni” di Giuseppe Catozzella (Feltrinelli), la storia del rapporto tra due cugini, tra Nord e Sud Italia. Un romanzo che ha echi pavesiani “Luciano, zio Bartolo e nonno Francesco stavano attenti, a confinare le fiamme, noi arrostivamo salsicce rosse come il sangue…Arrivavamo in paese con le dita e le labbra unte e gioiose…L’aratura che cominciava dopo mi piaceva un po’ meno…Luciano diceva che era come il sesso e che un terreno ben frangizollato era la cosa più bella…« Sei proprio di città», sentenziava Luciano”
“Di spalle a questo mondo” di Wanda Marasco (Neri Pozza) racconta la storia di Ferdinando Palasciano, primo chirurgo a proclamare il principio di neutralità dei feriti di guerra innestandola dentro le vite fragili del protagonista e della moglie tra follia e zoppìa, dentro il dolore dell’imperfezioni fisiche e interiori e dentro una lingua atavica e lirica “Il pendolo è muto. Ferdinando e io studiamo le grandezze del tempo sprofondate in un orologio fermo. C’è una gioia selvatica in questa stanza. Facciamo gli amanti in ginocchio, uno di fronte all’altra, con l’impulso a prenderci. Ma ci siamo intimiditi nella morte. Io gli dico che sento intorno a me una luce cieca. È uguale a quella delle primavere russe”
“Perduto è questo mare” di Elisabetta Rasy (Rizzoli), già secondo al Premio Strega. Sullo sfondo di una Napoli contraddittoria, lambita da un mare che è attrazione e paura, Rasy si racconta nel rapporto con due padri, indagato anche nella letteratura dei padri da Anchise a Kafka: il suo, assente e chiuso in una depressione che lo isola dall’affetto, e Raffaele La Capria, l’amico i cui desideri e tormenti si fanno letteratura. Il romanzo permette a Rasy di indagare sulla letteratura dei padri da Anchise a Kafka “Di Napoli non avevo mai più parlato con nessuno, fino a quando ero diventata amica di Raffaele. Perché per entrambi la città non era quella pittoresca, né quella ribollente e noir, tantomeno la vitale ed eccitata Napoli di oggi in cui tutti vogliono andare, un ininterrotto teatro della meraviglia. No, la città a cui entrambi pensavamo parlandone era una città da cui tutti se ne andavano, un mare meraviglioso da cui tutti fuggivano, l’immagine perfetta delle illusioni perdute, un incrocio tra rifiuto e rimpianto”
Il riconoscimento all’esordiente
Tra le novità di questa edizione il premio all’opera d’esordio, assegnato a Roberta Casasole, autrice del libro “Donne di tipo 1” (Feltrinelli). Romanzo irriverente sul mondo femminile, che scardina come la protagonista tutti i luoghi comuni dell’universo femminile “E poi ci siamo noi, le donne di Tipo 1, con Sindrome Premestruale Perenne. L’amore ci sussurra all’orecchio dolci parole e noi gli gridiamo che non c’è campo. Donne che non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore. Noi siamo le elette”
Menzione speciale alla scrittrice siracusana Emma Di Rao per “Veleni e profumi” (Ianieri). Anche qui una storia che affonda le mani nell’io e nei rapporti familiari, un passo a due tra la protagonista e il suo psicanalista, una trama fatta di luci e di ombre resa con una scrittura aerea “quello che aveva bussato alla porta era un sentimento anarchico e forte, quasi sconsiderato. Una cosa inattesa che prometteva di fare un gran baccano. Un vento che poteva spiazzare senza chiedere o dare certezze, se solo gli avesse aperto”
Al Premio Vittorini è affiancato il Premio per l’Editoria Indipendente Arnaldo Lombardi che, quest’anno, acquista un significato particolare perché legato alle celebrazioni del ventennale UNESCO come afferma l’Assessore Fabio Granata, cui si deve l’impegno a far rinascere il Premio Vittorini “questa edizione del Premio Vittorini, impreziosita anche dallo sguardo attento rivolto al prestigioso traguardo del ventesimo anniversario dell’iscrizione di Siracusa nella World Heritage List dell’UNESCO, conferma come il libro e la lettura siano insostituibili strumenti di conoscenza dei territori e degli immensi patrimoni, materiali e immateriali, che essi custodiscono”. La commissione ha individuato la casa editrice Kalòs di Palermo che dal 1989 racconta attraverso i titoli del proprio ricchissimo e variegato catalogo tutta la bellezza della Sicilia con una precisa missione: diffondere il bello del territorio e ispirare i lettori a conoscerlo e preservarlo.
Adesso la parola o meglio la lettura spetta alla Giuria dei lettori – composta da appassionati del libro individuati assieme alla Società Dante Alighieri, alle librerie del territorio partecipanti all’iniziativa, e al gruppo “Connessione Studenti”, cui spetta di esprimere cumulativamente un voto che si andrà a sommare a quello individuale di ciascun componente della Commissione di valutazione.
Appuntamento a Siracusa per la serata finale il 6 settembre all’Antico Mercato.