
Il 1° conflitto mondiale aveva ridisegnato la presenza e l’influenza delle potenze in Europa, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Condizioni durissime furono inflitte ai perdenti come Germania, Impero Ottomano e le nazioni vincitrici, con la scusa di “normalizzazione”, estesero ulteriormente le proprie sfera di influenza.
Ci si poteva però anche immaginare che l’esperienza di un un conflitto “mondiale” facesse assumere un atteggiamento più conciliante e pacifista. Istituendo la Società delle Nazioni su tento di creare qualcosa di sovranazionale per dirimere attriti e risolvere senza conflitti problematiche transazionali.
Parallelamente, però, la Grande Depressione, lungo gli anni ’30, aggravò le tensioni sociali e politiche, portando a un aumento degli investimenti in riarmo per stimolare l’economia e rafforzare il potere nazionale. Mentre furono imposti severi limiti alla Germania, ritenuta responsabile dello scoppio della 1^ GM – limiti che poi si rivelarono inefficaci ad impedire che essa sviluppasse un micidiale potenziale bellico – ci fu la corsa al riarmo delle singole nazioni vincitrici, che “non si sentivano sicure”. Questo bisogno di sicurezza portò quindi ogni nazione europea a spendere e detenere un armamento ben maggiore e più sviluppato di quello disponibile all’inizio della grande guerra.
Questa disponibilità, di atteggiamenti benevoli a fronte di agli intenti di rivalsa (appeasement: fare concessioni politiche, materiali o territoriali a una potenza aggressiva per evitare un altro conflitto), unito al rispolvero di meri sentimenti nazionali condurrà l’Europa in pochi anni al secondo conflitto mondiale.
Ad oggi, l’atteggiamento aggressivo della Russia, ma non solo il suo, sembra aver scatenato il bisogno di sicurezza. Anziché migliorare, anche potenziandole, le risorse militar in uno sforzo collettivo, che leghi i partecipanti verso una medesima visione, l’Eu finanziamette ogni nazione che si potenzi.
Facciamo un paragone di questo orientamento con quello che s’è manifestato nel calcio: anziché scegliere giocatori adatti al modulo che si è scelto, si acquistano i giocatori più forti (magari doppi in certi ruoli), illudendosi di vincere ogni sfida. Invece il Psg ha vinto la Champions League solo dopo aver venduto i giocatori più costosi e formato una vera squadra…
La Difesa Europea rappresenta la sfida più difficile per risultare vincenti, ma interessi nazionali e trasversali che impediscono all’Europa di diventare importante e che soffiano sulle divisioni ci hanno condotto a Riarm Europe, così come lo conosciamo.
Scegliere di garantire soldi comunitari per potenziare forze armate nazionali non porta l’Eu lontano. Farà sicuramente più forte certe nazioni, ma – se nessun vincolo sarà posto a questo processo – i paesi riarmati, nel momento di un cambio di un preminente interesse nazionale, si schiereranno col migliore offerente. E ci saranno nazioni europee danneggiate proprio dalle nazioni che hanno contribuito a rendere più potenti.
Viva la Germania Imperiale. Viva il Kaiser!!!!