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Limonov: “Pensare che i Russi ragionino come gli Occidentali è un errore che fate sempre”

Una intervista del 2016 a Repubblica: "Per noi, l’orgoglio nazionale è più importante della prosperità e della felicità materiale"

by Da Repubblica (Micol Flammini)
4 Luglio 2025
in Esteri
1
Eduard Limonov con il simbolo della rivista Limonka e del partito nazionlabolscevico

Nel 2016 il quotidiano la Repubblica ha intervistato con Micol Flammini lo scrittore nazionalpopulista russo Eduard Limonov. Qui riproduciamo il testo, indicativo di come il patriottismo russo abbia poche coordinate politoloogiche e un forte richiamo ancestrale, ad una dimensione imperiale. La stessa che determina le scelte della Federazione Russa, perdutamente limitata nella sua influenza sul Medio Oriente dalle debacle in Siria e Libano. ***


“Se fossi Putin, io farei di peggio”. Lo dice Eduard Limonov, l’antieroe della letteratura russa. Teppista, mendicante, scrittore, poeta, intellettuale, dissidente, Tigre di Arkan e poi fondatore del Partito Nazional Bolscevico. Dalle sue mani è uscito anche L’Altra Russia, un coacervo politico che comprende liberali, nazionalisti, socialisti e comunisti, tutti uniti dal comune nemico: Vladimir Putin. Limonov è anche un simbolo e soprattutto un personaggio letterario. Tra realtà e finzione, la sua vita è stata narrata da Emmanuel Carrère nel libro che porta il suo nome. Eclettico, creativo, irriverente e soprattutto russo, Limonov, anche nelle sue peregrinazioni, prima negli Stati Uniti e poi in Francia, ha portato con sé l’orgoglio del nazionalismo russo che oggi, a suo dire, nemmeno Putin è in grado di difendere.

Le elezioni della Duma, sono forse state un test per le presidenziali del 2018?
“No. Putin non ha mai avuto bisogno di test, ancora meno in questo momento. La gente lo appoggia sempre di più. L’annessione della Crimea ha fatto aumentare i consensi e Putin non è mai stato così forte. Non ha nulla da temere”.

Si pensava che queste elezioni, in un clima di forte crisi economica e in seguito alle sanzioni, avrebbero potuto indebolire Putin. Invece no. Calerà mai il consenso del presidente russo?
“Pensare che i Russi ragionino come gli Occidentali è un errore che fate sempre. Per noi, l’orgoglio nazionale è più importante della prosperità e della felicità materiale. Ce lo ha insegnato la nostra storia. Le sanzioni sono una cosa idiota e ancora più idiota è sanzionare la Russia. Non capisco come gli europei non abbiano ancora afferrato che imporre sanzioni al popolo russo non servirà a placare la sua voglia di grandezza. I Russi incolpano Putin di non essere abbastanza risoluto in Siria o nel Donbass, di aver perdonato la Turchia troppo rapidamente. La sua popolarità sta già diminuendo, in politica estera è un debole. Così pensa il popolo russo e in Occidente avete capito esattamente il contrario”.

Sembra che l’Occidente sia incapace di capire la Russia. Perché?
“Semplice, perché non vuole. Crede di non doverlo fare. Le nazioni occidentali ci hanno sempre considerati dei barbari reazionari del nord. Gli Occidentali si sopravvalutano e sottovalutano i Russi e noi dobbiamo placare la vostra pazzia”.

Ci sarà qualcosa che i Russi non capiscono dell’Occidente.
“La Russia non è un monolite, ce ne sono tante. Io capisco l’Occidente perché ci ho vissuto. Putin e i suoi invece si illudono, sono sempre alla ricerca dell’approvazione degli Europei e degli Americani. Per esempio, se al posto di Putin ci fossi io, sarei decisamente più terribile”.

Dall’Ucraina alla Siria, la Russia è tornata ad imporsi come potenza armata. Quanto piace questo ai Russi?
“I Russi amano essere temuti. Sono invidiosi degli americani e del ruolo che sono riusciti a mantenere negli anni. Io ovviamente mi riferisco al popolo, anche se solo una piccola parte dell’intelligencja è europeista e pro americana”.

Insomma, la Russia non è mai stata capace di riprendersi dal suicidio dell’Unione Sovietica.
“In qualche modo, siamo riusciti ad andare avanti, ma il nostro obiettivo e quello di riprenderci tutti i territori abitati da Russi: le parti orientali dell’Ucraina e alcuni territori del Kazakistan. Non è naturale che le grandi nazioni diventino piccole e insignificanti. L’Unione Sovietica è il nostro Impero romano, noi continuiamo a guardare al nostro passato con orgoglio”.

Torniamo alle elezioni. Il governo ha parlato di trasparenza, ha cambiato la legge elettorale per permettere l’ingresso alla Duma anche a partiti più piccoli. Questo poteva sembrare un traguardo per la democrazia in Russia e invece arrivano le prime denunce di brogli.
“È una cosa totalmente irrilevante. Se la soglia di sbarramento è stata abbassata dal 7% al 5% , non vuol dire che tutti i partiti possono partecipare alle elezioni. La cosa più importante è la selezione e questa selezione la fa il Cremlino. Non se ne esce. I partiti ammessi hanno il compito di fare una falsa opposizione. È inutile anche parlare di brogli”.

L’affluenza alle urne è calata parecchio. Dal 60% del 2011 si è passati al 47%. Come mai?
“I Russi sono un popolo intelligente e hanno imparato molto negli ultimi 25 anni. Sanno che il Cremlino ha sempre scelto quali partiti far candidare alle elezioni. Le false opposizioni sono partiti impopolari che i Russi non eleggerebbero mai. Da voi, avete montato tanto il caso Nemzov, ma lui non faceva paura a nessuno. Era un uomo molto brillante, ma le sue denunce erano chiacchiere che facevano scena solo all’estero”.

Il suo partito NBP è ritenuto fuorilegge. Entrerà mai a far parte della Duma?
“NBP è illegale e nel 2010 ho fondato L’Altra Russia, un nuovo partito. La Duma, per come è adesso, non è un posto in cui possono lavorare dei veri politici. Un organo del governo molto obbediente e noi non vogliamo entrarci”.

Da Repubblica (Micol Flammini)

Da Repubblica (Micol Flammini)

Da Repubblica (Micol Flammini) su Barbadillo.it

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Tags: limonovoccidentalipatriottismorussia

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Comments 1

  1. Pasquale ciaccio says:
    1 settimana ago

    E’ laverita’ cio’ che dice Limonov. Noi europei capiamo nulla della Russia e del popolo russo sebbene vi siano diverse etnie. La Russia e’ anche Europa e solo l’ imbecillita’ politica nostrana e del resto d’ Europa ha fatto cio’ che non doveva co l’ Ucraina

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